Detenuto si impicca in carcere: trovato morto nella cella d'isolamento

A lanciare l'allarme gli agenti della Polizia Penitenziaria, impegnati nel turno di sorveglianza

Detenuto si impicca in carcere: trovato morto nella cella d'isolamento
Detenuto si impicca in carcere: trovato morto nella cella d'isolamento
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Venerdì 16 Giugno 2023, 08:13 - Ultimo aggiornamento: 17 Giugno, 10:17

Si è impiccato nella sua cella del carcere di Largo Magli a Taranto. Dopo aver fabbricato un cappio rudimentale con le lenzuola del suo letto. E averle legate alle inferriate dell'unica finestra della cella. Aveva solo trentadue anni il detenuto che ieri mattina, poco dopo mezzogiorno, si è tolto la vita nel penitenziario alla periferia del capoluogo jonico. A lanciare l'allarme gli agenti della Polizia Penitenziaria, impegnati nel turno di sorveglianza. I baschi azzurri hanno trovato il ragazzo impiccato alla finestra durante il giro di controllo.

È scattato subito l'allarme e gli agenti hanno cercato generosamente di strappare il giovane al destino che si era scelto. Purtroppo, però, quando sono riusciti a liberare il corpo del giovane dal cappio era già troppo tardi.

Sulla tragedia sono scattati subito gli accertamenti. In carcere è arrivato anche il pubblico ministero di turno Francesco Sansobrino, mentre gli accertamenti per ricostruire il drammatico episodio sono stati affidati agli esperti delle investigazioni scientifiche dei carabinieri. Sul posto anche il medico legale Massimo Sarcinella. Stando a quanto si è appreso, il giovane detenuto, di origini calabresi, era ristretto in isolamento per motivi di sicurezza.

Le indagini

Ed è questa una delle circostanze al centro delle indagini condotte dagli agenti della Polizia Penitenziaria e dei carabinieri. Gli investigatori, coordinati dal pm Sansobrino, stanno ricostruendo gli ultimi giorni di vita del detenuto e starebbero esaminando anche gli ultimi contatti con i familiari. Circostanze che dovrebbero consentire di decifrare il tormento interiore che ha travolto questo ragazzo al punto da spingerlo alla scelta estrema di togliersi la vita. Purtroppo nel carcere jonico poco meno di due mesi fa si era registrato il suicidio di un altro detenuto. Ad aprile, infatti, si era ucciso un uomo di 48 anni, originario di Catania. L'uomo era entrato nel carcere di Largo Magli il giorno prima ed attendeva di comparire dinanzi al giudice delle indagini preliminari per il consueto appuntamento con l'udienza di convalida dell'arresto.

A febbraio, invece, ad uccidersi era stato un uomo di cinquant'anni affetto da problemi psichici. Era nel padiglione sanitario del carcere jonico. Anche lui aveva eluso la sorveglianza degli agenti della Penitenziaria e si era impiccato alla finestra. Tragedie che soffiano sul fuoco delle ataviche problematiche di sovraffollamento del penitenziario tarantino. Un'emergenza costante che va a braccetto con i problemi dovuti ad un organico risicato. Tematiche che da mesi sono al centro delle rimostranze e delle proteste di tutte le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria.

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