Rapporto Antigone su sovraffollamento carceri: Puglia al secondo posto

La percentuale di sovraffollamento è del 145,7%, stando ai dati aggiornati al 30 aprile. Al primo posto Lombardia, segue il Friuli Venezia Giulia

Secondo posto per la Puglia per il sovraffollamento delle carceri
Secondo posto per la Puglia per il sovraffollamento delle carceri
di Silvio DETOMA
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Martedì 30 Maggio 2023, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 11:46

La Puglia è al secondo posto per sovraffollamento delle carceri, con una percentuale del 145,7%. 3998 detenuti su una capienza totale di poco più di 2mila. Lo dicono i dati diffusi dall'osservatorio dell'associazione Antigone, che si occupa di garantire i diritti dei detenuti, relativi allo scorso aprile, raccolti nel XIX rapporto, presentato questa mattina a Roma. È seconda soltanto alla Lombardia con un sovraffolamento pari al 151,8%. Terzo posto il Friuli Venezia Giulia con il 135,9%. 

Critici i dati nei capoluoghi di provincia pugliesi

Stando ai dati forniti dall'associazione sul sito, la situazione critica è critica nei capoluoghi di provincia pugliesi
-  Il carcere di Bari presenta un sovraffollamento evidente. Su una capienza massima di 294 detenuti, se ne contano 439.
- 70 posti in più rispetto alla capienza, pari a 120 detenuti, per il carcere di Brindisi.
- Altamente sovraffolato anche il carcere di Lecce, con più di 200 detenuti rispetto alla capienza massima (1074 detenuti su una capienza di 798).
- Stessa situazione anche nel carcere di Taranto, con quasi 300 detenuti in più rispetto alla capienza di 500.
- Il doppio rispetto alla capienza nel carcere di Foggia; su una capienza massima di 364 detenuti se ne contano 615.
- La casa di reclusione femminile di Trani ha 41 detenute su una capienza di 32. La casa circondariale di Trani, invece, ha un numero inferiore rispetto alla capienza, 390 detenuti su una capienza di 447

I dati dei carceri in provincia

Secondo i dati aggiornati al 30 aprile nel carcere di Turi, in provincia di Bari, ci sono 40 detenuti in più su una capienza pari 107. Sono 83 detenuti invece quelli presenti in quello di Altamura su una capienza di 52 posti. 144 detenuti su una capienza di 137, invece nel carcere di Lucera, nel Foggiano. 90 detenuti su una capienza di 61 nella casa circondariale di San Severo

In Italia

In Italia il dato non cambia, anzi. Su una capienza ufficiale di 51.249 posti, i detenuti presenti nelle carceri al 30 aprile sono 56.674. Solo Cipro e Romania hanno dei tassi di sovraffollamento maggiori di quello italiano.

L'Italia si posiziona al 36° posto per tassi di detenzione, ossia per il numero di detenuti rispetto ai cittadini liberi. La capienza ufficiale è cresciuta soltanto dell'0,8%, le capienze invece del 3,8%. In aumento soprattutto il numero delle donne (+3,8%). Il dato dell'aumento degli stranieri è in linea con quello della popolazione detenuta complessiva (+3,6%). In salita anche il tasso di invecchiamento. Un terzo sono over 50, 1117 gli over 70. 

Il numero dei suicidi in carcere

5 suicidi soltanto nel carcere di Foggia, su un totale nazionale di 85 detenuti che si sono tolti la vita nel 2022. Il dato è inserito sempre nel XIX rapporto di Antigone, secondo cui lo scorso anno è stato quello più drammatico di sempre per i suicidi in carcere. Dall'inizio dell'anno, invece, sono 23. La maggior parte di queste persone (50, ossia quasi il 60%) si sono tolte la vita nei primi sei mesi di detenzione. Delle 85 persone morte per suicidio nel 2022, 28 avevano precedentemente messo in atto almeno un tentativo di suicidio. In 68 (pari all'80%) erano coinvolte in altri eventi critici. 24 di loro erano state sottoposte alla misura della «grande sorveglianza» e di queste 19 lo erano anche al momento del suicidio.

Difficile accesso al lavoro

Solo un corso di formazione professionale nelle carceri pugliesi. Si posiziona in fondo alla classifica la Puglia. La situazione lavorativa in carcere, seconco il rapporto Antigone, è critica. Il 35,2% dei detenuti lavora a tempo parziale o ridotto. Circa due detenuti su tre non hanno accesso ad alcuna forma di lavoro. L'86,8% è impiegato alle dipendenze dell'Amministrazione Penitenziaria, impegnata in piccole attività interne poco spendibili nel mondo lavorativo. Solo il 4,6% della popolazione detenuta lavora alle dipendenze di datori di lavoro esterni.

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