«Ieri abbiamo ascoltato dichiarazioni frettolose che sono state già rettificate e non vogliono svilire il lavoro che il Comune di Taranto sta facendo». Ventiquattro ore dopo il vespaio sollevato dalle dichiarazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, a Porta a Porta, il sindaco Rinaldo Melucci archivia il caso del porto di Taranto. Definito da Crosetto martedì sera su Rai Uno “il posto più brutto del mondo perchè come sfondo ha l’Ilva”.
Il primo cittadino
Melucci non cita la polemica, se non in modo molto superficiale, né fa riferimento a Crosetto.
Non si va oltre nella polemica perchè mercoledì sera, su Twitter Crosetto aveva già chiarito le sue frasi e chiesto scusa. “Adoro la Puglia anche per motivi famigliari. E conosco Taranto, la sua storia, le sue bellezze ed anche i suoi problemi. Il porto industriale non è una delle cose che però mi piacciono. Se però l’iperbole che ho usato ieri ha urtato qualcuno, me ne scuso” ha postato il ministro. Da Bruno Vespa, Crosetto aveva citato i 15 anni che sono stati necessari per vedere il parco eolico offshore di Renexia in funzione in Mar Grande come esempio di una burocrazia che soffoca, ritarda e scoraggia gli investimenti. Non solo nell’energia. Aveva infatti detto Crosetto interloquendo con Vespa: “Sa quanto tempo c’è voluto per mettere dieci pale eoliche nel porto di Taranto? Voi pensate all’impatto di dieci pale eoliche nel posto più brutto del mondo perchè il porto di Taranto come sfondo ha l’Ilva. Ecco, per autorizzare quelle dieci pale eoliche, per problemi di impatto ambientale, sa quanto ci è voluto? Quindici anni”. Un arco di tempo, questo, in cui leggi e norme erano anzitutto diverse dalle attuali (si sta infatti cercando di semplificare e snellire) e nei quali il progetto non ha incontrato solo i ricorsi del Comune di Taranto, allora contrario, ma anche altre vicende. Investitore cambiato (Renexia del gruppo Toto è stato l’ultimo, quello che ha portato il parco eolico a realizzazione), fornitori falliti, modifiche al progetto. E così i rinvii si sono affastellati.
Le crociere
Ieri, presentando la nuova offerta di Costa Crociere, anche il direttore generale della società, Mario Zanetti, glissa sul caso Crosetto. “Non entro in questa polemica. So peró che Taranto sta lavorando per superare i problemi vecchi delle acciaierie - osserva Zanetti - e noi, che abbiamo rapporti storici con la Puglia attraverso i porti di Bari e Brindisi, da oggi mettiamo Taranto sulla cartina del turismo di valore”. Torna invece sul caso Dario Iaia, neo deputato di FdI. “Credo su questa polemica strumentale si sia detto anche troppo - afferma -. Il ministro Crosetto ha ampiamente chiarito ciò che si evinceva in maniera chiara dalla sue parole, sin dall’inizio. Intanto, non parlava evidentemente della città di Taranto, ma del solo porto industriale e dello sfondo del porto che è occupato dall’ex Ilva che non mi pare rappresenti lo scorcio più bello del capoluogo ionico”. E in ogni caso l’iperbole usata dal ministro (Iaia utilizza lo stesso termine di Crosetto), riguarda “questione più seria e cioè la burocrazia blocca lo sviluppo della Nazione”. Stop alle polemiche quindi. Magari in attesa di una visita del ministro della Difesa alla base della Marina Militare o di un invito ufficiale del Comune.