Intervistato a “Porta a Porta” da Bruno Vespa, il Ministro della Difesa Guido Crosetto lamentando i 15 anni serviti per autorizzare l'installazione di dieci pale eoliche in Mar Grande, ha definito il porto di Taranto “il posto più brutto del mondo”. Una dichiarazione che ha suscitato un vespaio di polemiche nel capoluogo jonico contro il neoministro e la sua uscita. In serata le scuse via Facebook: «Adoro la Puglia anche per motivi famigliari. E conosco Taranto, la sua storia, le sue bellezze ed anche i suoi problemi. Il porto industriale non è una delle cose che però mi piacciono. Se però l'iperbole che ho usato ieri ha urtato qualcuno, me ne scuso».
Le repliche
Questa la replica del consigliere regionale di Taranto Vincenzo Di Gregorio (PD). “Caro Ministro Crosetto il porto di Taranto non è il posto più brutto del mondo.
Per Francesca Viggiano, Assessore Affari Generali e Risorse Umane del Comune di Taranto, «questo è il risultato di un voto scellerato alla destra attrazione nordista, che ha provato a legittimarsi travestendo di nuovo chi, già nel 2008, rappresentava il peggio del panorama politico italiano».
Per Europa Verde Puglia la dichiarazione di Crosetto «è un'offesa a tutta la città e a chi da dieci anni si sforza di cambiare il modello di sviluppo e di mostrare al mondo le bellezze di Taranto. Non è passato nemmeno un giorno dalla proclamazione del nuovo governo, che già Taranto è sotto attacco. Vogliamo ricordare che Guido Crosetto è stato Sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa quando nel 2009, durante il governo Berlusconi IV, l’ex ministra dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, rilasciava l’Aia all'Ilva affinché continuasse a produrre, autorizzazione protagonista del processo Ambiente svenduto. Non accettiamo quindi le vergognose parole e le rispediamo al mittente, invitandolo a verificare di persona se Taranto sia brutta, quando gli capiterà di venire per una visita istituzionale. E se davvero ritiene che questa città sia brutta per la presenza dell'Ilva, faccia la cosa giusta: può spingere il governo a chiudere gli impianti e ad avviare le bonifiche. Di sicuro migliorerebbe la qualità della vita dei tarantini».