Alessandra più forte della sua disabilità. Grazie alla scuola

Il racconto della mamma della ragazza che ha appena sostenuto gli esami dopo un percorso faticoso ma positivo

Alessandra più forte della sua disabilità. Grazie alla scuola
di Lucia J.IAIA
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Mercoledì 5 Luglio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:50

Cinque anni fa, Alessandra ha varcato la soglia dell’istituto alberghiero “Mediterraneo” di Pulsano. Era una ragazzina senza stimoli, spenta. È sua madre a raccontare lo stato d’animo di quella studentessa «timida, spaurita, senza sicurezze, sogni, speranze nel futuro e con alle spalle un enorme fardello di dolori, sofferenze, angosce, causa anche i continui ricoveri e interventi. Imprigionata in tutori, busti, scarpe ortopediche».

Il cammino

Ma nel tempo, quel suo percorso cominciato in salita si è trasformato in una grande opportunità ed oggi, dopo aver superato brillantemente l’esame di maturità, lei lo sa bene. «Qualcosa – racconta la madre di Alessandra che affida ad una lettera le proprie parole - è cambiato nella sua vita quando è stata accolta con grande affetto, umanità e professionalità. È stata seguita diligentemente da professionisti validi e disponibili: rocce che hanno permesso a lei e a noi famiglia di cominciare a sognare certezze sul futuro di questa ragazza. Per cui sento, come dovere civico, di porgere i miei più sentiti ringraziamenti, anche a nome di mia figlia, al dirigente scolastico, Bianca Maria Buccoliero, e a tutto il corpo docente e ausiliario per il lavoro svolto».
Alessandra è stata supportata nel suo risalire lentamente la china da un’insegnante di sostegno ed un grosso lavoro ha riguardato alcuni aspetti caratteriali della giovane. «Gli educatori che svolgono il loro lavoro con dedizione hanno fatto sì che l’autostima di Ale salisse alle stelle – evidenzia la mamma - stimolandola adeguatamente, ben oltre i suggerimenti che venivano dati sia dai sanitari delle strutture che la seguono da anni, o da noi familiari, rendendola la guerriera che è oggi. Consapevole delle sue debolezze che affronta a testa alta, senza sensi di inferiorità: sicura di sé, tenace, risoluta, capace di fermarsi, quando è necessario, di lottare per migliorare la sua vita ma anche di guardare dietro di sé per alleviare con grande altruismo quella degli altri, dove possibile». 

Le abilità

Una ragazzina generosa che non si è tirata indietro nemmeno quando ad aprile ha donato i suoi bellissimi e lunghi capelli, di cui era orgogliosissima, ad un’associazione che si occupa di parrucche per malati oncologici. «Una menzione particolare - prosegue la donna - va alla docente di sostegno Chiara De Palmis, che ha seguito il percorso di Ale con grande competenza ed empatia, spronandola e supportandola amorevolmente nei momenti di difficoltà e per averle fatto comprendere che le sue abilità erano più forti delle sue disabilità, considerandola un’alunna fra gli alunni, senza mai permettere che fosse emarginata. I docenti tutti hanno contribuito alla sua crescita facendo nascere in lei la passione per la cultura, insegnandole la cosa più importante: studiare rende liberi, abbatte ogni barriera e aiuta a costruire il proprio futuro».
La storia di Alessandra dimostra che scuola e famiglia insieme possono compiere passi avanti importanti per il benessere dei ragazzi. «Cinque anni fa ho consegnato alla scuola una pietra grezza, informe, incolore e oggi mi è stato restituito un diamante che ha preso una forma e un colore di inestimabile valore. Oggi Ale è una ragazza serena, che, nonostante i suoi problemi di salute, guarda al futuro con ottimismo, che ha ricominciato a sognare e a progettare, con tanta voglia di realizzare i suoi progetti e sogni chiusi nel cassetto». Neodiplomata, Alessandra infatti guarda verso gli studi universitari
«Entra in società con la consapevolezza di sapere che tutto si può superare se c’è la volontà e che le speranze, i sogni devono sempre avere la meglio sulle paure».

Dunque, nelle parole di questa madre non solo un sentitissimo ringraziamento alla comunità scolastica del “Mediterraneo” ma anche, e soprattutto, un modo per rimarcare l’assoluta importanza di collaborazione tra scuola e famiglia. «Anche se, inevitabilmente, come è successo anche a me, ci sono anche scontri, incomprensioni lungo il percorso, il risultato finale sarà senza dubbio positivo e alla fine verrà consegnato alla società un cittadino onesto e leale capace di lavorare, non solo per se stesso, ma anche per il bene della propria comunità». 

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