Grottaglie: quattro imprese "insieme" per la progettazione dello spazioporto. Vigilerà il Mit

Grottaglie: quattro imprese "insieme" per la progettazione dello spazioporto. Vigilerà il Mit
di Domenico PALMIOTTI
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 14 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:15

Lo spazioporto dell’aeroporto di Grottaglie per i voli spaziali e suborbitali non è certo un’infrastruttura che si potrà usare subito. Ci vorrà ancora del tempo, dalla costruzione delle opere necessarie alla definizione delle regole per l’uso in sicurezza dello spazio, e tuttavia lo spazioporto - per ora unico in Italia - è un investimento sul futuro. Quel futuro che forse è meno lontano di quello che si pensa. 

L'aggiudicazione

Il cammino è cominciato alcuni anni fa e ieri è stato posizionato un nuovo, importante tassello di questa prospettiva. A valle del bando di gara lanciato da Aeroporti di Puglia il 29 agosto e chiuso il 7 ottobre, la commissione aggiudicatrice ha infatti assegnato l’incarico per la progettazione delle opere del primo lotto dello spazioporto. Vincitore è il Raggruppamento temporaneo di progettazione (Rtp) costituito da AdR (Aeroporti di Roma) Ingegneria, Rina spa, Proger spa e architetto Benedetto Camerana. Il bando aveva come base 1,6 milioni di euro e il soggetto vincitore se lo è aggiudicato con un ribasso di circa il 30 per cento. L’annuncio della chiusura della gara è stato dato in una conferenza stampa nella sede dell’Enac nell’aeroporto (è stata aperta il 2 dicembre). C’erano i presidenti di Enac, Pierluigi Di Palma, AdP, Antonio Maria Vasile, e Regione Puglia, Michele Emiliano, nonché il vice ministro alle Infrastrutture e trasporti (videocollegato) Galeazzo Bignami, l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci, il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò. 


Al bando di AdP hanno partecipato cinque raggruppamenti provenienti da Francia, Usa e Canada. «È stata una bella competizione e il fatto che sia risultato vincitore AdR garantirà qualità della progettazione» ha dichiarato Marco Trombetti di Enac, presidente della commissione. Insieme a lui hanno esaminato le offerte arrivate Alessandro Losio dello Stato Maggiore dell’Aeronautica, Marco Catamerò, direttore generale di Aeroporti di Puglia, Corrado Fantini di Enav, Giovanni di Antonio di Enac e Donato D’Auria (segretario della commissione).

Il progetto e i costi di realizzazione


Le opere del primo lotto valgono circa 40 milioni. Saranno coperte da uno stanziamento di 50 milioni messo a bilancio 2023 dall’Enac. L’intera opera dello spazioporto è valutata in circa 120 milioni, per la cui individuazione si vedrà in seguito tra intervento della Regione Puglia e fondi europei. Nel primo lotto sono compresi i piazzali dell’infrastruttura, un hangar di 16mila metri quadrati per ricovero, assemblaggio e manutenzione dei sistemi veicolo, un terminal dedicato, un deposito carburante e i servizi complementari tra cui un edificio multifunzione per un incubatore di impresa ed enti di formazione. ù
Quella effettuata, è stato spiegato, è un’aggiudicazione provvisoria.

Seguirà nei prossimi due-tre mesi quella definitiva. Previsti 60 giorni per progettare l’infrastruttura mentre nel prossimo anno si conta di lanciare l’appalto integrato con la progettazione esecutiva. Il 2024 è indicato come l’anno di avvio dei lavori. Per i successivi lotti si opererà in seguito. Al momento non è ancora stabilito quanti saranno. Le cubature delle opere previste per lo spazioporto, ha rilevato Trombetti, «sono quelle già previste dal piano di sviluppo aeroportuale ma adesso ripensate in una chiave di maggiore sostenibilità».

Bignami


«Iniziamo a costruire l’infrastruttura del futuro» ha commentato il vice ministro Bignami. «Questa - ha aggiunto - è una sfida che lanciamo per essere pronti ad un appuntamento importante, altrimenti l’Italia si troverebbe a dover rincorrere scelte che possono anche essere penalizzanti per il futuro». Riferendosi allo spazioporto, il vice ministro l’ha definita un’infrastruttura di «estrema importanza» evidenziando che gli Stati Uniti sono «partner di riferimento dell’Italia anche nelle attività spaziali, nelle operazioni ad alta quota e nei voli suborbitali». Lo spazioporto, ha sostenuto Bignami, «non è una infrastruttura attivabile per il momento ma è un investimento per il futuro. Il Mit ne seguirà l’evoluzione sia direttamente che indirettamente attraverso l’Enac per garantire l’efficienza del progetto. Il Mit reputa necessario dare il massimo impulso partecipando. Prova ne è che le norme sullo spazio sono in parte varate dal Mit e l’orbitale e il suborbitale rappresentano l’evoluzione ormai prossima delle forme di trasporto. In questo il Mit ha un ruolo di primo piano non solo politico ed istituzionale, ma anche di vigilanza e controllo, con attenzione agli aspetti normativi, procedurali, tecnici ed economici. Con Usa e Europa, cerchiamo di raggiungere i livelli più alti possibili di autonomia strategica».
Per Bignami, «il protocollo di luglio scorso sullo spazioporto che ha portato alla nascita del soggetto Criptalie Spaceport, è strategico a livello nazionale ed è anche un test bed aeronautico per lo sviluppo e la ricerca industriale e scientifica in ambito aeronautico ed aerospaziale». Ma è anche «infrastruttura e area attrezzata dedicata allo sviluppo industriale del comparto - ha sottolineato Bignami -. Il Mit intende seguire lo sviluppo dell’infrastruttura di Taranto-Grottaglie e confidiamo nella interlocuzione con tutte le istituzioni».
Lo spazioporto, intanto, interessa anche Ita (la nuova Alitalia) e Cnr. Del board di “Criptaliae Spaceport” (dal nome di Grottaglie nell’antichità), che è soggetto giuridico e anima del progetto, fanno parte Di Palma nel ruolo di presidente, Vasile di AdP, Maurizio Paggetti di Enav e Luigi Riggio dello Stato maggiore dell’Aeronautica militare presso la presidenza del Consiglio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA