Trinchera: "Abbiamo tanta voglia di conquistare la serie A. Gli scontri diretti saranno decisivi"

Stefano Trinchera, direttore sportivo del Lecce
Stefano Trinchera, direttore sportivo del Lecce
di Lino DE LORENZIS
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Mercoledì 30 Marzo 2022, 05:00

Ultime sette fatiche del campionato di serie B più difficile degli ultimi venti anni da affrontare al massimo delle proprie possibilità al fine di conquistare la promozione diretta nell’Olimpo del calcio italiano. E il Lecce conta di essere protagonista. «I proclami nel calcio non portano da nessuna parte, le partite si vincono sempre e solo sul campo - sottolinea con grande saggezza Stefano Trinchera, 48 anni, salentino di Copertino, un tempo arcigno difensore e ora direttore sportivo del Lecce, la squadra per la quale ha sempre fatto il tifo -. Ciò non toglie che faremo di tutto coronare il sogno che è di un intero territorio, il Salento».
Direttore Trinchera, come si ripresenta in campo il Lecce dopo la sosta della B?
«Direi molto bene. È stata una sosta salutare perché i ragazzi hanno spinto tantissimo in una fase del campionato in cui si era costretti a giocare ogni tre giorni e alcuni giocatori sono arrivati veramente stremati. Dopo un girone di andata impegnativo e un inizio di ritorno altrettanto impegnativo la sosta ha rappresentato la giusta occasione per far rifiatare i ragazzi e per aiutarli a ritrovare la forma migliore. Assisto tutti i giorni agli allenamenti e posso assicurare che il mister ed il suo staff hanno sfruttato lo stop del campionato per lavorare con più qualità rispetto all’ultimo periodo».
La sosta è servita anche per recuperare tutto l’organico...
«Certo, questo periodo è servito a tutti: a coloro che avevano necessità di rifiatare un poco e a quanti invece dovevano spingere un po’ di più per essere a completa disposizione dell’allenatore. Mi riferisco in particolare a quei calciatori che ultimamente erano a mezzo servizio e che ora sono completamente guariti e pronti a dare il proprio contributo alla squadra».
Ora il Lecce è atteso da un altro tour de force nel quale ci sarà bisogno di tutti, non crede?
«La mia non è una frase di circostanza, posso garantire che il Lecce ha sempre contato sull’intero gruppo. Poi ci sta che alcuni calciatori, vedi ad esempio Coda e Strefezza, abbiano inciso più di altri, alla lunga però la differenza la fa sempre il gruppo nella sua totalità. Un gruppo che soprattutto nelle difficoltà ha saputo reggere l’urto di un campionato particolarmente impegnativo. Noto con piacere che si è creato un affiatamento tra i ragazzi difficile da trovare a questi livelli. Purtroppo alcuni episodi ci hanno penalizzati altrimenti oggi avremmo una classifica diversa. Ma non ci piangiamo addosso e guardiamo avanti perché abbiamo un obiettivo da raggiungere».
A cosa si riferisce?
«Visto che ci troviamo lassù abbiamo voglia di raggiungere a tutti i costi l’obiettivo finale. Le aspettative dei tifosi sono identiche a quelle della proprietà e della squadra: ci siamo e ci vogliamo giocare la promozione anche noi».
Chi temete di più?
«Guardi, è un campionato talmente competitivo che tutte le squadre in lizza, dal Frosinone al Monza, possono ambire alla promozione in serie A. La Cremonese probabilmente ha qualche chance in più per il fatto di dover giocare soltanto uno scontro diretto nelle ultime sette giornate. Sulla carta è così ma questo potrebbe voler dire nulla se è vero che in serie B ogni partita è una battaglia difficile da vincere. Come dimostra ad esempio l’1-1 della sfida tra Pordenone e Brescia. Nessuno è disposto a fare regali per cui chi scivolerà di meno avrà più possibilità di raggiungere l’obiettivo finale. Di questo sono convinto».
Quanto incideranno a parer suo i risultati degli scontri diretti?
«Tantissimo, anche se adesso bisogna spingere e basta. Siamo arrivati al punto in cui è necessario pensare ad una partita alla volta dalla quale trarre sempre il massimo profitto. Noi ora siamo concentrati sulla partita con il Frosinone: è un test proibitivo per noi ma anche per loro ed essendo uno scontro diretto bisognerà fare di tutto per conquistare l’intera posta in palio. Se vogliamo pensare in grande allora dobbiamo vincere, magari cercando di sfruttare al massimo l’entusiasmo dei nostri tifosi che, sono certo, ancora una volta daranno un grande sostegno ai ragazzi. E questo è un punto focale della questione».
Cioè?
«Puntiamo tutti allo stesso obiettivo solo che per raggiungerlo è necessario che ci siano le condizioni ideali. Vivendo all’interno del gruppo posso assicurare che i ragazzi avvertono tanto la presenza al loro fianco dei tifosi, sempre numerosi, sia in casa che in trasferta. L’ambiente sereno alla lunga può fare la differenza, la squadra sul rettangolo verde darà tutto affinché il sogno diventi realtà». 
Chi tra i calciatori del Lecce potrà essere determinante nello sprint finale?
«Dico Coda per una ragione molto semplice. Massimo finora è già stato determinante e a maggior ragione dovrà continuare ad esserlo nella fase decisiva della stagione. E come Coda anche altri elementi come ad esempio Strefezza o lo stesso Di Mariano che abbiamo apprezzato nel girone di andata. Mi aspetto tanto anche da Rodriguez e dallo stesso Asencio, del quale conosco bene il potenziale. Sono certo che lo metterà a disposizione della squadra».
Quanti punti serviranno per conquistare la serie A?
«Le tabelle di marcia non mi hanno mai appassionato.

Soprattutto nelle ultime due, tre partite possono cambiare in positivo ma anche in negativo. A parer mio le squadre di vertice hanno la possibilità di fare un percorso netto fermo restando che da qui a maggio ci saranno pure tanti scontri diretti. Per questo dico di lasciar perdere le tabelle di marcia e di vivere alla giornata»

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