Da titolare e riserva di lusso: il Lecce aspetta il ritorno del miglior Gonzalez

Joan Gonzalez
Joan Gonzalez
di Michele TOSSANI
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Martedì 17 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 08:06

Nella lista dei giocatori dai quali è lecito aspettarsi qualcosa di più alla ripresa del torneo, dopo la sosta internazionale di ottobre, è certamente da annoverarsi il nome di Joan Gonzalez. Il giovane spagnolo fin qui è stato infatti ai margini del nuovo progetto giallorosso varato quest’anno sotto la guida tecnica di Roberto D’Aversa. L’allenatore dei pugliesi ha infatti concesso all’ex Barcellona appena 186 minuti in questo avvio di campionato.
Messosi in evidenza con la formazione Primavera dei salentini (nella quale è approdato nel 2021) Gonzalez ha presto conquistato anche la Prima squadra, diventando uno dei punti di forza dell’undici che, nello scorso campionato, ha centrato la salvezza. Non a caso Marco Baroni ha impiegato il classe 2002 ben 35 volte nel passato torneo, con 26 titolarità. E Gonzalez ha sempre risposto presente, contribuendo all’ottima annata giallorossa con una rete segnata e tre assist prodotti.
Quest’anno però le cose sembrano cambiate. Ciò anche perché è aumentato il livello qualitativo della rosa e, con esso, la concorrenza. Specialmente a metà campo dove, nella posizione prediletta dallo spagnolo (mezzala) si sono imposti in questo avvio di campionato il tunisino Rafia ed il francese Kaba.
Con Ramadani punto fermo della mediana, in grado di far dimenticare la partenza estiva dell’ex capitano Hjulmand, le due mezzali ad oggi titolari garantiscono al Lecce quel mix di forza fisica e tecnica sufficiente per ancorare la mediana pugliese. Così, Gonzalez è stato limitato ad appena quattro presenze in Serie A, due delle quali uscendo dalla panchina, per un totale di 186 minuti giocati (con una media di soli 46.5 a partita). Il minor tempo di gioco avuto a disposizione ha ovviamente influito anche sul coinvolgimento dell’iberico nella manovra del Lecce. Infatti la media di tocchi di palla per 90 minuti è scesa dai 44.3 della scorsa stagione ai 36.2 di questa. Toccare meno palloni significa per Gonzalez anche avere difficoltà a entrare in ritmo partita. Il giocatore ha infatti bisogno di essere molto coinvolto nel palleggio della squadra per mettere a disposizione dei compagni le sue qualità in situazione di gioco sul corto. Venendo meno queste possibilità viene meno anche l’apporto di Gonzalez. Non a caso le sue prestazioni non sono state memorabili, tali da scalfire le gerarchie attuali di D’Aversa.
Dopo la sosta inizierà per il Lecce (e per le altre squadre della massima serie) un vero e proprio tour de force, che vedrà i salentini impegnati a giocare cinque gare in un arco di tempo di circa venti giorni. Il calendario così fitto costringerà D’Aversa a dover ricorrere al turnover. E questo offrirà al centrocampista delle opportunità per tornare sui livelli di un anno fa e per guadagnare nuova considerazione nelle scelte dell’allenatore.
È chiaro come un inserimento di Gonzalez nell’undici di partenza andrebbe calibrato sul resto della squadra. Lo spagnolo infatti è un giocatore più offensivo che difensivo, in grado anche di invadere la zona di rifinitura e di attaccare l’area. Una convivenza con Rafia andrebbe quindi valutata in funzione della partita. Interessante sarebbe anche vedere una coppia di mezzali formata da Gonzalez e Kaba, con il primo magari dirottato a sinistra dove andrebbe a comporre una interessante catena con Gallo (o Dorgu) e Strefezza (o Banda). Una catena molto offensiva che farebbe pendere la manovra d’attacco sul lato mancino del campo.
Detto questo, a Lecce si attende il salto di qualità da parte di un calciatore che deve ora dimostrare di essere forte anche mentalmente. Gonzalez deve cioè alzare il livello delle proprie prestazioni pur partendo in una situazione nella quale, per la prima volta da quando è approdato in Salento, viene messo in discussione.

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