Causio lancia il Lecce: "A Udine può vincere. Bene l'Italia di Spalletti, Scommesse: chi sbaglia paga"

Franco Causio
Franco Causio
di Antonio IMPERIALE
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Lunedì 16 Ottobre 2023, 05:00
La Nazionale, il caso-scommesse, il Lecce proiettato verso la sfida di Udine del 23 ottobre. Di tutto e di più nelle parole di Franco Causio che fa il punto della situazione a poche ore dalla sfida degli azzurri con l’Inghilterra e a pochi giorni dalla ripresa della serie A dopo la sosta per gli impegni internazionali.
L’ITALIA «Il calore del tifo pugliese a Bari è stato trascinante - attacca il Barone per eccellenza del calcio italiano -. Il nostro calcio ha bisogno di calore e di fiducia, in un momento nel quale rischia l’abbandono della gente che non può sopportare più tutto ciò che accade negli ultimi anni all’interno di un mondo che va smarrendosi dei vari casi che ne adombrano la vita e rinnegano il senso stesso del ruolo dello sport». Dopo le considerazioni di fondo, torna sulla gara giocata sull’erba verde barese in un contesto festoso e stimolante. «È stata una partita importante - racconta Causio - in un momento nel quale la cosa che contava di più era vincere. Gli azzurri hanno segnato ben quattro gol, con la doppietta di Berardi, da tre anni il miglior calciatore italiano. La squadra di Spalletti è stata bene in campo. Il tecnico ha gestito i cambi, verosimilmente pensando a martedì, alla gara con l’Inghilterra che sarà un ben altro tipo di impegno e di esame per la nostra squadra. È la partita più importante contro la grande favorita per il primato. Verosimilmente immagino di vedere un’altra squadra e spero in un miracolo a Wembley come è già accaduto in passato, con una grande Italia. Sulla qualificazione bisogna avere fiducia. In questo girone oltre all’Inghilterra, ci sono Ucraina e Macedonia. Si tratta di crederci, la via non è sbarrata». E su Spalletti ct azzurro? «È ancora presto per dire che questa sia la sua Nazionale. Già contro l’Inghilterra si potrà dire forse qualcosa. I migliori ct della Nazionale sono stati quelli che hanno potuto contare sul blocco di squadra, con cinque, sei calciatori delle stessa realtà. È il caso di Valcareggi, di Bearzot. Adesso però in nessuna squadra ci sono cinque-sei giocatori italiani che giochino da titolari. Ne ha quattro o cinque solo l’Inter. Fare una squadra senza il blocco di partenza rende tutto più difficile».
IL CASO-SCOMMESSE La macchia delle scommesse è scesa con tutto il suo peso sul mondo calcistico nazionale. «Mi pare ancora incredibile. Oggi più di ieri, con quello che guadagnano... Ci sono giovani che già prendono 2-3 milioni all’anno e si cacciano in questi guai compromettendo il proprio avvenire ed avvelenando la realtà nella quale sono cresciuti. Bisogna essere malati per fare questo. La cosa fa riflettere sullo stesso malessere sociale che attraversa la nostra realtà nei suoi diversi ambiti. Qui non ci possono essere indugi o comprensioni di sorta. Chi sbaglia paga. Bisogna far pulizia dell’ambiente in maniera più categorica, intervenire drasticamente. Il nostro calcio va salvato da chi follemente prova a distruggerlo».
IL CAMPIONATO In serie A è tornato in testa il Milan. Sembrava una questione solo interista. E invece? «Intanto, bisogna aspettare che passi questo periodo con gli incontri per le diverse Coppe e le squadre impegnate ogni tre giorni con relative difficoltà dovute alla stanchezza. Io dico che la Juventus potrebbe saper trarre vantaggio dalla situazione di squadra che non deve fare i conti con gli stressanti e micidiali impegni europei». Si parla di Del Piero nuovo possibile dirigente della Juventus. «Credo che bisogna trovare i tempi giusti e lasciar lavorare serenamente gli attuali dirigenti».
IL LECCE Lunedì prossimo Franco Causio tornerà a vivere il suo ruolo di doppio ex, con il Lecce che va a giocare a Udine. «La vedrò in televisione, facendo un grande tifo per il Lecce, per la mia città, per la mia terra. Ha tutto, la squadra di Sticchi Damiani e Corvino, per un ottimo campionato. Ci sono giocatori che stanno già lasciando il segno, fra tutti l’attaccante montenegrino Krstovic, che ha innato il senso del gol; un centrocampo autorevole con l’albanese Ramadani. La sostituzione di Hjulmand poteva diventare un problema e invece l’albanese si è imposto per qualità tecniche e capacità di tenere in mano le redini del gioco della squadra, ma il centrocampo è completo così come il reparto difensivo dove si temeva la partenza di Umtiti e invece Pongracic ha preso il comando delle operazioni e con Baschirotto forma uno dei tandem difensivi più autorevoli del campionato. Gli esterni diventano determinati, sia quelli difensivi, con l’esplosione del Primavera Dorgu, sia quelli che mettono in crisi le difese avversarie e spianano la via al gol. Gli arrivi di Oudin e Sansone hanno conferito maggiore sicurezza sul piano delle disponibilità. D’Aversa si sta confermando capace di mettere bene la squadra in campo e darle un’identità ben precisa. L’Udinese? È una squadra rifatta e alla quale mancano giocatori importanti. Il Lecce ha tutto per fare risultato in Friuli».
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