Gallipoli in D, esplode la gioia dei tifosi: «Si è avverato un sogno. Ora ancora più in alto»

La cavalcata avvincente spalanca la strada verso una nuova avventura

Gallipoli in D, esplode la gioia dei tifosi: «Si è avverato un sogno. Ora ancora più in alto»
Gallipoli in D, esplode la gioia dei tifosi: «Si è avverato un sogno. Ora ancora più in alto»
di Rita DE BERNART
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Lunedì 19 Giugno 2023, 07:16 - Ultimo aggiornamento: 10:15

"Un solo grido: ce ne andiamo in serie D". È stata una cavalcata avvincente che spalanca la strada per il calcio che conta. Quello tanto ambito dalla piazza gallipolina, blasonata, coriacea, abituata a vincere e scontrarsi con grandi avversari. Una promessa mantenuta quella fatta dal presidente Carrozza alla sua città: «Siamo qui per andare lontano» aveva detto, fin dalle prime ore della sua gestione. Mai celando, pur senza proclami di piazza, i progetti ambiziosi. Una tifoseria calda, presente, mai doma, dalle due anime: la curva sud, cuore pulsante e festante, spesso ago della bilancia e spina nel fianco, e la frangia storica, inossidabile, di tifosi da decenni sostenitori di una sola fede: quella giallorossa.

A Santa Maria Castellabate ieri pomeriggio, in un clima rovente e un caldo infernale sotto quasi 40 gradi, erano circa 250 a sostenere il magico Gallo.

Centoventi i ticket messi a disposizione ma in tanti si sono avventurati ugualmente, nonostante il comportamento poco sportivo della società avversaria che ha acquistato tutti i biglietti locali; indomabili e determinati, schierati nel piccolo settore dedicato agli ospiti, riservato anche ai componenti della società gallipolina. La festa degli Ultras, per le strade della città, con il corteo, le bandiere e le sciarpe, si è svolta, però, in nottata al rientro dal Cilento.

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Quella ufficiale con la squadra, i dirigenti, gli amici, si terrà presso lo stadio Antonio Bianco nella giornata di oggi, se i tempi di organizzazione lo consentiranno, o comunque entro un paio di giorni. Nell'attesa, a fine gara la società ha distribuito a tutti i tifosi presenti e ai calciatori una maglia celebrativa con lo slogan: "2022- 2023 Dimmi che era un sogno e ci stiamo svegliando. I love Gallipoli". Un messaggio che riassume il sentimento vissuto in questi anni, con le tante vicissitudini che hanno portato la compagine gallipolina, prima dell'arrivo dell'attuale proprietà, ad essere radiata e a ripartire dalle categorie provinciali, e che è anche un presagio per il futuro.


«È stata dura ma ce l'abbiamo fatta ha detto, mentre ancora guadagnava l'uscita dal campo, Roberto Vinci, supporter storico ed in passato anche radiocronista e cronista giallorosso per le pagine di questo giornale -. Gallipoli è una piazza che merita il calcio importante, diamo onore alla società che ha messo in campo un grosso impegno per arrivare a questo risultato, sostenendo anche quest'ultimo ulteriore mese per disputare i play off; diamo merito ai calciatori che verso la fine della gara erano stremati; e merito a questi 250 tifosi che per oltre 90 minuti hanno sostenuto e incitato la squadra in maniera incessante e che hanno macinato chilometri tutto l'anno. È una squadra che non ha mai perso. Ha vinto il campionato, non ha perso la sfida con il Manfredonia e oggi ha vinto. Scontrandosi contro l'aggressività dell'Agropoli e uno stadio pieno di supporter avversari. Oggi è ai protagonisti di questo sogno che si deve dar spazio».

 

C'è anche però chi, per scelta o forzatamente, è rimasto a casa ed ha gioito a distanza. «Ce l'abbiamo fatta, che sofferenza oggi» il commento a caldo di Biagio Palumbo, anche lui tra gli irriducibili ed un tempo inviato per diverse testate a seguire il Gallipoli calcio. «Forti del risultato dell'andata - ha spiegato - abbiamo cercato di il possesso palla ma in un'occasione fortuita ci hanno segnato e poi si è sofferto un po'. Siamo alla quinta promozione in serie D dopo quelle del 72, 74, 2004 e 2014, dobbiamo ringraziare la società dei Fratelli Carrozza che ci ha portato fin qui. Ora però ci sarà anche bisogno di aiuto da parte di altri investitori, oltre che dei tifosi: la serie D è un campionato difficile; serve organizzazione e tanto affiatamento. Gallipoli merita di giocare dalla D in su, finalmente abbiamo abbandonato i campionati provinciali e possiamo sognare il calcio professionistico».
Qualcuno la palpitazione da gara l'ha vissuta doppia, per l'assenza forzata. «Non ci sono parole - racconta con voce rotta dall'emozione Mimmo Carrozza, tifoso di solito sempre presente-. Sono qui nel centro storico, nel luogo in cui sono nato e ringrazio i ragazzi andati in trasferta che hanno dedicato uno striscione ai tifosi diffidati. Dopo 50 anni non sono a sostenere e festeggiare in campo il mio Gallipoli. Lo seguo da quando avevo 5 anni, è una passione che mi ha trasmesso mio padre, tornavo persino da Modena in un giorno per vedere le partite. Abbiamo fatto una splendida cavalcata con una squadra di categoria superiore. Gallipoli è degna del calcio importante sia per la sua storia che per la sua tifoseria. Ora attendiamo notte fonda per festeggiare tutti insieme». Ma è già Domani. E la festa continua.

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