Giuliano Sangiorgi: «La mia musica, una festa senza fine». Gli stadi, il duetto con Tiziano Ferro, il ventennale dei Negramaro. Dialogo dopo una notte magica

Tutto pronto per campovolo in Salento, il 12 agosto, con la grande festa della band. Sui social Jovanotti annuncia: ci sarò anche io

Giuliano Sangiorgi
Giuliano Sangiorgi
di ​Rosario TORNESELLO
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Lunedì 3 Luglio 2023, 16:21 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 12:12

Una festa senza fine. Perché la musica è questo. «Quando non lo sarà più, smetterò di cantare». Ergo, non smetterà. Tranquilli tutti. L’emozione ancora vibra nell’aria. Il duetto con Tiziano Ferro, sabato sera allo stadio San Nicola di Bari, è l’annuncio di un’estate che vorrei potesse non finire, vorrei potesse non finire, vorrei potesse non finire mai. Quando una canzone ti entra in testa, attraversa il cuore e si irradia dappertutto. L’altra notte è bastato questo, dal palco, per scatenare i cinquantamila spalmati sul prato, in curva, in tribuna, cellulare in mano, a punteggiare di stelle il concerto e a immortalare il duetto. Giuliano Sangiorgi sta per imbarcarsi in aereo. Chiacchierata al telefono, la mattina dopo. Chi l’ha detto che l’emozione non ha voce? Lui all’una abbina l’altra. Inscindibili. Parole, racconti, aneddoti. Va oltre la sua stessa volontà di dire, perché in fondo è puro desiderio quello di raccontare. La notte luminosa di Bari è preludio alla festa di campovolo nel cuore del Salento, all’interno dell’aeroporto di Galatina, per i vent’anni dei Negramaro. Appuntamento il 12 agosto. Segnatevelo, fosse sfuggito. Un pezzo di storia musicale che è colonna sonora di molte vite. Di tante. Tantissime.

«Quando Tiziano ha chiamato, non ho resistito». Il periodo è denso di impegni. I concerti, l’apertura di Battiti Live a Bari per i 20 anni della band e i 25 di Radio Norba, l’appuntamento del cuore con Italia Loves Romagna... E insomma, l’ugola messa a dura prova. «Ma come fai a dire no agli amici? E poi c’è Stella, la piccola. Che sempre spinge perché io vada: dai, papà...

E così si va». Ecco la sorpresona di Bari, San Nicola. Tiziano dal palco quasi si scusa per averlo trascinato, sottraendolo a una breve pausa: “Colpa mia. L’ho chiamato molto in ritardo per invitarlo perché sono rincoglionito”. Risate. “Lui è corso dalle vacanze per essere qui con me, con voi”. Poi rende omaggio “all’amore, alla bravura, alla genialità di quest’uomo, un professionista come pochi: in un secondo mi ha fatto scegliere la canzone che preferivo e l’ha interpretata con una semplicità che dovrebbe essere d’insegnamento per tante generazioni a venire. Lui è figlio di questa terra ed è un tesoro nazionale”. Un duetto da brividi. 'Non me lo so spiegare'. 'Estate'. Brani che lasciano il segno. Chi c’è stato, sa. Gli altri possono immaginare. I video rendono appena.

Chiusa parentesi. Si torna a preparare le prossime date. Perché la festa dei Negramaro è itinerante e ci sono le piazze che attendono e qui, in Salento, campovolo prepara l’area dove l’appuntamento è già un evento. Per come sarà, per quello che si farà, per gli amici che verranno a cantare. «Uno stuolo di ventenni non più ventenni e altri realmente ventenni, che con i Negramaro condivideranno una celebrazione che non è una celebrazione ma solo una serata infinita di musica, canzoni, voglia di stare insieme», spiega Giuliano. Anche Jovanotti ci sarà: nessuno lo dice ancora ma tanto – in attesa dell’ufficialità – lo fa capire lui, il diretto interessato, Lorenzo Cherubini, una e due volte, con le storie lanciate via internet che già entusiasmano. Vecchi e nuovi duetti, con Elisa e un’infinità di altri ospiti: Fiorella Mannoia, Madame, Samuele Bersani, Niccolò Fabi, Diodato, Sangiovanni, Malika Ayane, Ermal Meta, Rosa Chemical, Ariete e Aiello. “N20 Back Home” sarà l’unica occasione per vedere dal vivo i Negramaro in Puglia, a due passi da casa, lì dove tutto è cominciato. Una lunga notte per fare il pieno di energia e ripartire.

Però un attimo: Tiziano, si diceva. «È stata la prima volta insieme sul palco. Mai duettato in pubblico. Ma è stato come averlo fatto da sempre – racconta lui, per una sera ospite d’eccezione –. Voci e timbri musicali che si integrano alla perfezione. Un disco insieme? Chissà. Ancora ci stiamo scrivendo, dopo una notte di messaggi, per riconsegnarci a vicenda, intatta, l’emozione vissuta sul palco. Meraviglioso. È stato sufficiente augurare a tutti buona estate e lanciare le prime tre note della canzone dei Negramaro perché tutti cantassero con noi. Come fai a contenere la vibrazione trasmessa all’unisono da cinquantamila spettatori? Puoi fare mille concerti, ma l’emozione ti travolge sempre e ti trascina in un vortice di sensazioni indescrivibili. Nessun video può rimandare intatte la forza, l’energia, l’impatto emotivo di tutte quelle voci che insieme con te cantano l’inno a una infinita stagione di festa».

L’appuntamento è segnato, 12 agosto. Sarà, quello, l’evento culminante di un percorso che già ne annuncia un altro, con nuovi progetti, canzoni inedite, ulteriori iniziative. Il ventennale non è punto di arrivo, ma piattaforma di lancio. L’esordio alle Terme di Caracalla, a Roma, prima rock band a far vibrare in quel luogo le pietre e la storia racchiusa in ognuna di esse, come già all’Arena di Verona. Era il 13 giugno, sotto la pioggia. «Incredibile, credimi. Temevamo potessero andare via tutti. Invece sono rimasti nonostante il diluvio. Come fai a risparmiarti? Mi avevano piazzato dei gazebo come riparo, sono uscito fuori a cantare. Tutti sotto l’acqua, a dare il massimo senza risparmio. Galvanizzati da quel mare di affetto. Non è semplice. Devi preservare la voce, un’influenza o una raucedine può far saltare un lavoro preparato con meticolosità per lunghi mesi. Ma sono stati tutti fantastici. Il pubblico, i tecnici. E noi sul palco. Sono saltati gli strumenti, sono arrivate nuove tastiere. Spaccare, abbiamo spaccato. Proprio vero. E poi la paura dei fulmini. Lì alle terme ci sono alberi secolari, millenari. E diversi nostri amici a Roma hanno avuto danni considerevoli ai loro giardini in circostanze simili. Ma davanti a migliaia di persone felici di essere lì con noi sotto l’acquazzone dai tutto te stesso e anche di più. E così abbiamo fatto. Ne siamo appagati e orgogliosi. Questo ti carica, al di là delle intemperie e degli imprevisti». 'Meraviglioso', appunto. E poi tutte le altre canzoni dopo la prima, 'Fino all’imbrunire', attraverso le stagioni e gli anni – venti, provate a riviverli tutti insieme, tutti in una sera – per arrivare all’omaggio finale, quel giorno, a Francesco Nuti, scomparso poche ore prima, con 'Sarà per te', struggente melodia portata dall’attore sul palco di Sanremo nel 1988. Due ore di concerto, replicato nelle serate seguenti. «La mia voce, non so come dire, è una bene-maledizione: va protetta con particolare cura e adeguata premura, prima e dopo. Tre date di fila sono un impegno e uno stress notevoli». Dopo l’appuntamento di Caracalla, ora l’impegno al Teatro Greco di Siracusa il 19, 21 e 22 luglio. Poi il gran finale, il 22, 23 e 24 settembre, all’Arena di Verona. E, in mezzo, la grande festa a casa, poco prima di Ferragosto. «Sarà come tutte le mie feste: si sta tra amici, non si finisce mai. Verranno tanti ospiti a cantare con noi i pezzi che hanno fatto la storia dei Negramaro e che sono entrati nella vita del pubblico».

Un pezzo di strada è già stato fatto, in questo percorso a tappe del genetliaco su e giù per l’Italia. Lo start con prova zero il 9 giugno al Parco della Pace di Servigliano, a pochi chilometri da Fermo. «Sono stati giorni difficili. Eravamo lì a preparare il tour quando si è scatenata l’alluvione che ha investito l’Emilia-Romagna e il nord delle Marche. Abbiamo visto il disastro e vissuto il disagio e la disperazione delle popolazioni coinvolte e travolte. Dal palco di campovolo, a Reggio Emilia, dopo l’esibizione per Italia Loves Romagna, m’è venuto spontaneo far sentire il calore dei 40mila presenti anche alle Marche, un urlo di solidarietà che potesse arrivare fin lì, dritto al cuore di quelle aree pure duramente messe alla prova». Qualche spiritoso ha sparlato sui social di clamorosa gaffe. Il diritto di parola non è sempre ben riposto. Pazienza. Si passa oltre.

Intanto, si torna a casa. E a casa torneranno tante canzoni, quelle composte qui e quelle immaginate ed elaborate altrove. 'Come foglie', ad esempio. Scritta a Los Angeles e interpretata da Malika Ayane. Come pure negli Stati Uniti, mentre il gruppo lavorava a 'La Finestra', è stata composta 'Solo per te', composta appunto, non scritta, perché una mano ispirata ha pensato bene di immortalare Giuliano negli istanti esatti in cui la tirava in terra da chissà dove, canticchiandola mentre sorseggiava un bicchiere di vino. Non sai mai da dove parte, l’emozione. Ma sai quali sono i punti terminali di un percorso misterioso e affascinante che presto o tardi arriverà a te. Al crocevia delle stagioni, nelle lunghe notti all’aperto o anche al chiuso. Appuntamenti, se qui e solo qui il plagio è concesso per giustificata causa, di un’estate che non so quando arriva e quando parte, se riparte. Un’estate che, dopo tanta attesa, vorrei potesse non finire. Non finire. Non finire mai.
 

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