Bari s'accende con Ariete. E domani i Pooh sul palco

Bari s'accende con Ariete. E domani i Pooh sul palco
di Eraldo MARTUCCI
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Martedì 17 Ottobre 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19:21

Se Ariete rappresenta al meglio la nuovissima generazione di talenti del cantautorato italiano, i Pooh hanno fatto la storia della musica leggera italiana degli ultimi cinquant’anni. E saranno entrambi attesissimi protagonisti del doppio e consecutivo concerto al Palaflorio di Bari.

Ariete

Si inizia oggi alle 21 con Ariete, alias di Arianna Del Giaccio, classe 2002, la cui impronta malinconica unita all’originalità dello stile le ha consentito di ritagliarsi da subito un posto di assoluto rilievo nel panorama contemporaneo della musica italiana: le sue atmosfere intime e rarefatte l’hanno resa portavoce del “Bedroom pop”. Dopo il successo di “L’ultima notte”, pubblicata nell’estate 2021, con oltre 58 milioni di stream su Spotify e certificata doppio disco di platino, nel 2022 esce il suo disco d’esordio “Specchio”, uscito per Bomba Dischi e già certificato disco d’oro, e inserito tra i finalisti dei migliori dischi d’esordio del Premio Tenco 2022. Disco in parte registrato nel Castello Volante di Corigliano d’Otranto grazie alla collaborazione con il SEI. Quest’anno la cantautrice romana, icona generazionale dei diritti civili, ha esordito al Festival di Sanremo con il brano “Mare di Guai”, certificato disco d’oro, prodotto da Dardust e scritto in collaborazione con Calcutta. Brano inserito nel nuovo album di inediti, “La Notte”, uscito due mesi fa sempre per l’etichetta Bomba Dischi: undici tracce che ripercorrono la crescita non solo musicale, ma anche emotiva dell’artista.

Domani e dopodomani, sempre con inizio alle 21, toccherà invece ai Pooh salire sul palco del Palaflorio per l’unica tappa pugliese del tour “Amici per sempre”, iniziato lo scorso 6 luglio a Milano dallo stadio San Siro, e che li ha visti nuovamente insieme a distanza di 7 anni dall’ultimo concerto. Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli in oltre tre ore di concerto faranno riascoltare 56 brani storici della loro carriera ultra cinquantennale.

Certo, si fa sentire l’assenza di Stefano D’Orazio, il batterista della band scomparso nel 2020 e a cui i Pooh dedicano questo tour: «è sempre con noi. Ci manca, perché prima di essere un collega era un amico, un riferimento importante», dicono in coro commossi. E il ricordo va anche al paroliere Valerio Negrini, dalla cui idea è nato lo storico gruppo che ha superato i 100 milioni di dischi venduti ottenendo un elenco spropositato di premi e riconoscimenti. Senza dimenticare che si sono dimostrati dei veri “pionieri” per le rivoluzioni introdotte nei loro live, i temi trattati nei loro brani, l’uso della tecnologia moderna e la multimedialità. E nella scaletta del concerto ci saranno tutti i più grandi successi, a partire da “Piccola Katy”, il celebre brano che nel 1968 ha segnato in modo indelebile la loro storia. Alla fine degli anni ’60 la ribellione giovanile cominciò a configurarsi nel fenomeno delle fughe da casa, che riguardavano soprattutto ragazze ancora adolescenti. Questo genere di comportamenti all’inizio toccava i paesi dove più velocemente si era diffusa la musica rock, gli Stati Uniti e l’Inghilterra, ma si estese presto anche all’Italia. «Fu allora che i Pooh – spiega Dario Salvatori – per rispondere ai Beatles che avevano scritto “She’s leaving home”, pubblicarono “Piccola Katy”, il loro primo brano di grande successo. Non si trattava di una canzone-fotocopia, né di un mero tentativo di imitazione: e questo soprattutto perché l’intento centrale era quello di ironizzare sia sui Beatles che sulle fughe con una storia di segno completamente opposto». Non a caso la “piccola Katy”, una ragazzina di sedici anni, non ci metteva molto a tornare sui propri passi. La canzone, che aveva un andamento ritmico molto spassoso, fu pubblicata come lato B del 45 giri “In silenzio”, di cui decretò il successo fino alla decima posizione di classifica.

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