Droga e soldi dei narcos nei ristoranti di mezza Europa: «Ci ha rovinato il Pos»

Giovedì 4 Maggio 2023, 07:24 - Ultimo aggiornamento: 09:33 | 1 Minuto di Lettura
Droga e soldi dei narcos nei ristoranti di mezza Europa: «Ci ha rovinato il Pos»

La mente era nella Locride, gli affari in tutta Europa: dall’Italia alla Germania, dal Portogallo al Belgio. Con fiumi di cocaina acquistati in monopolio dal Sudamerica (3 tonnellate sequestrate in Italia, altre 20 dai ad Anversa e Rotterdam), soldi contanti, circa 22 milioni di euro, che per due anni hanno viaggiato nei “pick-up money”, reinvestiti nei locali di mezza Europa, che, infine, grazie al “nero” alimentavano la macchina del business. Parte dalla Dda di Reggio Calabria, guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, in collegamento con le procure distrettuali di Genova e Milano, la procura federale Belga e le autorità giudiziarie tedesche, l’inchiesta “Eureka” che ha interrotto il business dell’ndrangheta. Sono oltre 200 gli arresti tra Italia, Germania e Belgio e anche in Australia, 150 perquisizioni, eseguite in Spagna, Portogallo, Francia, Romania e Slovenia. Venticinque milioni di beni sequestrati: in Calabria, in Portogallo e il «Café In Srl» a Roma, che gestiva, anche, il ristorante Pallotta di Ponte Milvio a Roma e “La Rampa” di piazza Mignanelli. Le indagini del Ros hanno ricostruito le movimentazioni di droga e soldi tra maggio 2020 e gennaio 2022.

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