Alessio Cini, bruciato vivo nel giardino di casa: fermato il cognato Daniele Maiorino. «L'ha ucciso per l'eredità»

Venerdì 19 Gennaio 2024, 08:02 - Ultimo aggiornamento: 08:04 | 1 Minuto di Lettura

L'autopsia: bruciato vivo

I rilievi eseguiti nel corso dell'autopsia, inoltre, hanno portato a ritenere che Alessio Cini - per quanto incosciente o semi/incosciente, e non più grado di mettere in esercizio gesti di difesa attiva - fosse ancora vivo quando è stato attinto dalle fiamme con l'obiettivo di mascherare il delitto. Le indagini tecniche - intercettazioni ambientali nell'auto del cognato - hanno registrato «varie conversazioni che Maiorino teneva con sè stesso a voce alta (soliloquio), nel corso delle quali - spiega la Procura - ricostruiva i momenti dell'aggressione ala vittima, le modalità della stessa, la causa mortale prodotta da tale aggressione, l'immagine del sangue, l'abbruciamento». Sulla base di tutte queste prove, è scattato il decreto di fermo di Daniele Maiorino.

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