Balletto durante l'autopsia al ritmo di “Gioca Jouer” , il caso dei medici legali. L'Ordine: «Serve rispetto»

L'episodio durante un corso nazionale a Malta con diversi docenti di noti atenei italiani

Balletto durante l'autopsia al ritmo di “Gioca Jouer” , il caso dei medici legali. L'Ordine: «Serve rispetto»
Balletto durante l'autopsia al ritmo di “Gioca Jouer” , il caso dei medici legali. L'Ordine: «Serve rispetto»
di Federica Zaniboni
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Domenica 14 Aprile 2024, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 06:34

ROMA Il filmato mostra una ventina di medici in un'aula universitaria. Quasi tutti sono in piedi, alcuni indossano il camice. In sottofondo, l'inconfondibile “Gioca Jouer” di Claudio Cecchetto. «Baciare», «Capelli», «Saluti». Il volume è alto. Tutti ballano, ridono e imitano i gesti in un clima disteso e spensierato. Peccato che davanti a loro, alla destra della cattedra, si veda chiaramente un gruppetto di colleghi intento a eseguire un'autopsia su un cadavere. Poco distante, sulla sinistra, un altro corpo coperto da un lenzuolo. Bufera social e numerose polemiche per il video girato durante un corso nazionale a Malta, nel quale vengono inquadrati anche diversi professori di note università italiane. In poche ore quelle immagini del balletto sono diventate virali sul web, suscitando rabbia e sdegno da parte degli utenti, i quali non si sono fatti mancare nemmeno una buona dose di ironie. Per Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), si tratta però di un comportamento «disdicevole», mai avvenuto prima in Italia.

DINAMICA E COLPE

«Credo che la professione meriti rispetto ha aggiunto e che ci voglia rispetto anche nei confronti dei cadaveri. Da parte degli Ordini dei medici ci sarà una valutazione deontologica sul comportamento dei professionisti coinvolti».
Le immagini del ballo del Gioca Jouer sono state registrate alcune settimane fa, durante «una pausa di un'esercitazione anatomica all'estero su corpi donati a fini di studio e formazione, quindi assolutamente avulso dal contesto professionale e medico legale».

A spiegarlo è il docente di Medicina legale dell'università di Catania, Cristoforo Pomara, titolare di una sessione del Convegno nazionale della società italiana di medicina legale dal titolo "Live Autopsy". «Non era una autopsia giudiziaria né un riscontro diagnostico», ha ribadito il professore, spiegando che il video è stato diffuso «illegalmente». Secondo questa versione dei fatti, il filmato riprende infatti un «momento distensivo, comunque necessario a stemperare la tensione derivante dalle delicatissime attività formative che si stanno svolgendo». Al corso ormai diventato famoso per il ballo di Cecchetto, «si è lavorato per una settimana a tecniche di dissezione difficilissime, anche più di 12 ore al giorno».

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Uno sforzo, questo, che non può essere «mortificato da pochi secondi di un video». Il professor Pomara assicura a nome suo e di tutti i presenti che non vi è «mai» stata «la volontà di mancare di rispetto. Quel rispetto sottolinea che invece è mancato a chi ha diffuso le immagini in spregio a ogni principio di riservatezza e che per questo dovrà rendere conto innanzi all'autorità giudiziaria e, ove si tratti di un medico o di un accademico, anche agli organi disciplinari competenti». In conclusione, il docente aggiunge di avere già preso contatti, in questo senso, con il suo avvocato.

IL DISSENSO

In merito alla vicenda sono poi intervenuti anche i medici legali italiani iscritti alla Simla, la società italiana di medicina legale e delle assicurazioni. Tramite le parole del presidente Francesco Introna hanno preso le distanze da quanto accaduto, definendo «riprovevole» l'atteggiamento dei professionisti in quell'aula universitaria di Malta, dove tra un passo di danza e l'altro venivano sezionati cadaveri. «Le autopsie, al pari degli interventi chirurgici sottolinea sono realizzate da specialisti del settore e il comportamento deontologico dei medici legali italiani è da sempre improntato al massimo rispetto della dignità del cadavere e dei parenti». Come ha poi fatto sapere il vicepresidente Franco Marozzi, oggi «tutto il direttivo Simla è a Roma per la Consensus Conference relativa alla valutazione medico-legale delle menomazioni all'integrità psico-fisica comprese tra dieci e cento punti di invalidità permanente. Approfitteremo di questa singolare coincidenza ha detto per affrontare la questione», esprimendo «dissenso» e prendendo «posizioni ufficiali».

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