DELITTO DI PRIMAVALLE

Michelle Causo, il 17enne al gip: «Voleva 20 euro per due canne, per questo l'ho uccisa». Il padre della vittima: «Mi aspetto il carcere a vita»

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Michelle Causo, il 17enne quattro ore davanti al gip: convalidato l'arresto, trasferito al carcere minorile di Casal del Marmo
Michelle Causo, il 17enne quattro ore davanti al gip: convalidato l'arresto, trasferito al carcere minorile di Casal del Marmo

Mercoledì i funerali di Michelle

Si svolgeranno mercoledì alle 11 nella chiesa del quartiere capitolino di Primavalle, in via di Torrevecchia, i funerali di Michelle Causo, la 17enne uccisa a Roma da un suo coetaneo. Lo si apprende da fonti della famiglia.

Convalidato l'arresto, il 17enne al carcere minorile di Casal del Marmo

Al termine dell'interrogatorio davanti al gip minorile è stato convalidato l'arresto del 17enne accusato di aver ucciso con varie coltellate la coetanea Michelle Causo nell'appartamento di via Giuseppe Dusmet, nel quartiere di Primavalle, Roma. Il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere per il giovane che è stato trasferito nel carcere minorile di Casal del Marmo.

Quattro ore davanti al gip

È terminato dopo quattro ore l'interrogatorio davanti al Gip, al centro di prima accoglienza nella capitale, del 17enne accusato di aver ucciso a Roma, nel quartiere di Primavalle, la sua coetanea Michelle Maria Causo.

Dalle dichiarazioni del giovane - che avrebbe anche lasciato la struttura in un'auto delle forze dell'ordine - potrebbero essere emersi elementi per fare luce su diversi aspetti ancora poco chiari della vicenda, tra cui il movente dell'omicidio.

Al via l'interrogatorio del 17enne

È al via l'interrogatorio davanti al Gip, al centro di prima accoglienza nella capitale, del 17enne accusato di aver ucciso a Roma, nel quartiere di Primavalle, la sua coetanea Michelle Maria Causo.

 

Ieri è stata effettuata l'autopsia sul corpo della vittima, secondo cui da una prima analisi la giovane non avrebbe subito violenze sessuali. Lo scopo degli investigatori è anche di capire il movente che ha portato all'omicidio della ragazza.

Michelle Causo - Segni di coltellate alla schiena, al ventre e al collo. Sei almeno i colpi inferti, forse in rapida successione. Michelle da quei colpi ha cercato di difendersi invano. Questi i risultati dell'autopsia che restituiscono in parte la dinamica dell'omicidio che si è consumato mercoledì pomeriggio nell'appartamento di via Dusmet a Primavalle dove la minore è stata colpita dal suo aggressore, il 17enne di origini srilankesi in carcere da ieri per l'accusa di omicidio volontario e che domani verrà sentito dal gip nell'ambito dell'interrogatorio di convalida. L'esame autoptico svolto sul corpo della ragazzina ha confermato il drammatico quadro emerso subito dopo il ritrovamento del cadavere all'interno di un sacco di plastica nera lasciato in un carrello della spesa dall'indagato. Al momento sono due gli elementi certi: tra i ragazzi c'è stata prima una discussione accesa con urla, percepite distintamente anche dai vicini, e poi l'aggressione. Dalle ferite riscontrate nel corso dell'esame autoptico, è emerso che il 17enne ha colpito la ragazza utilizzando un coltello da cucina. Un'azione omicida che potrebbe essere iniziata con un fendente alla schiena per poi proseguire con almeno altri cinque fendenti sul resto del corpo della minorenne. Un vero e proprio massacro che si sarebbe consumato in pochi minuti. Altra certezza è che dopo il delitto, messo in atto dal ragazzo in uno stato di alterazione dovuto all'assunzione di alcol e droga, c'è stato il drammatico e velleitario tentativo di sbarazzarsi del corpo. In casa erano solo loro due. La madre del ragazzo, infermiera di origini cingalesi, era fuori mentre il padre, da quanto si apprende, vive in Sri Lanka. Madre e figlio si erano trasferiti da poco nell'immobile di via Dusmet dove oggi nel corso di una perquisizione è stata trovata della droga, le sostanze utilizzate per produrre mix di stupefacenti sintetici. Per quanto riguarda il movente al momento non ci sarebbero elementi chiari. Nel corso del lungo interrogatorio avvenuto in Questura il 17enne, che era stato fermato dagli uomini della Squadra Mobile con le scarpe ancora sporche di sangue, avrebbe fatto ammissioni fornendo una versione «analitica e dettagliata» su quanto accaduto. I due non erano fidanzati, ma si frequentavano da un pò. L'autopsia ha confermato che la ragazza non ha subito abusi di tipo sessuale. Da capire se il legame era riconducibile al consumo di droga, visto che molti abitanti del quartiere hanno raccontato che il 17enne frequentava gli ambienti dello spaccio. Dettagli importanti anche sul rapporto tra i due arriverà dai cellulari che gli inquirenti hanno sequestrato. Il medico legale oggi ha, comunque, proceduto anche ai prelievi per gli esami tossicologici sul corpo di Michelle. Sull'ipotesi che alla base del violento litigio ci sia una questione legata ad un debito, anche di pochi euro, la zia della ragazza taglia corto. «Noi non crediamo a questa storia. Michelle non aveva proprio ragione di averlo, il debito non esiste». Anche sul consumo di sostanze stupefacenti i familiari della minorenne fanno quadrato. «Ma che droga, la droga non c'entra niente con lei, probabilmente lui si era invaghito di lei», ribadiscono anche oggi dopo che il padre ieri aveva apertamente affermato che l'azione omicida potrebbe essere stata scatenata dopo «un no» di Michelle alle avances del ragazzo. Tesi ribadita oggi dal fidanzato di Michelle: «a lei lui non interessava, l'avrà scansato dopo che lui ha provato un approccio». Il giovane, intanto, ha trascorso la sua seconda notte da detenuto nel Centro di prima accoglienza (Cpa) di via Virginia Agnelli dove domani mattina si recherà il gip per l'interrogatorio. È accusato di omicidio ma rischia anche l'aggravante della crudeltà e l'occultamento di cadavere. Su quanto avvenuto a Primavalle, teatro oggi anche di una sparatoria tra un tabaccaio e due rapinatori, ha parlato anche il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. «Il Governo recentemente è già intervenuto con un provvedimento che ha previsto il rafforzamento degli strumenti giudiziari per sanzionare e reprimere» gli episodi di violenza contro le donne ed i femminicidi «ma è evidente che fatti» come l'omicidio di Michelle Maria Causo «scontano una relazione con la cultura, l'educazione e bisogna incidere su queste, su un diffuso senso proprietario da parte di alcuni uomini nei confronti delle donne».

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