Oggi il verdetto di Ema sul vaccino AstraZeneca. La Regione: somministrazioni sprint in sette giorni per recuperare la frenata

Oggi il verdetto di Ema sul vaccino AstraZeneca. La Regione: somministrazioni sprint in sette giorni per recuperare la frenata
di Vincenzo DAMIANI
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Giovedì 18 Marzo 2021, 08:09 - Ultimo aggiornamento: 10:32

Oggi arriverà il verdetto dell'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, sulla sicurezza del vaccino Astrazeneca: una decisione che potrebbe scompaginare nuovamente la campagna vaccinale anti Covid, anche in Puglia. L'esito, però, dovrebbe essere positivo, questa la notizia che trapela, seppure forse condizionato ad avvertenze per soggetti a rischio. Nel pomeriggio dovrebbe essere messa la parola fine al caso nato in Norvegia e che poi ha coinvolto tutta l'Europa, sino alla decisione prudenziale di Aifa di sospendere le somministrazioni.

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IL PIANO REGIONALE. La Regione Puglia è pronta a ripartire con le inoculazioni: se dovesse arrivare l'ok da Ema le Asl ricontatteranno immediatamente i pugliesi in coda.

Si tratta di operatori scolastici e agenti delle forze dell'ordine. Se tutto dovesse filare liscio, già da domani le aziende sanitarie convocheranno chi è in attesa della somministrazione e il ritardo accumulato potrebbe essere recuperato in poco tempo, nel giro di una settimana circa. Le dosi ci sono, circa 38mila conservate, e altri due carichi settimanali sono previsti entro il 31 marzo: manca solo il via libera. Se non dovesse arrivare l'ok, ipotesi alquanto improbabile, a cascata ci potrebbero essere rallentamenti su tutta la campagna vaccinale: dal 6 aprile dovrebbero iniziare le vaccinazioni a domicilio per gli over80 e le somministrazioni per i soggetti estremamente vulnerabili e disabili gravi. Dal 12 aprile, invece, toccherà ai pugliesi dai 79 a 70 anni; dal 27 aprile partiranno anche le inoculazioni per la popolazione tra i 69 e 60 anni. Per i pugliesi dai 79 ai 60 anni in buona salute, le prenotazioni saranno aperte dal 29 marzo per i nati nel 1942 e 1943. A seguire tutti gli altri, gli ultimi a potersi prenotare saranno i nati nel 1961, lo potranno fare a partire dal 21 aprile. Per loro il vaccino da utilizzare previsto è proprio AstraZeneca, ecco perché senza il via libera di Ema il Piano vaccinale pugliese dovrà necessariamente essere rivisto.

L'IPOTESI DI RESTRIZIONI. Se l'Agenzia dovesse porre dei limiti e condizioni, andranno esaminati e, quindi, riorganizzata la campagna. Oggi pomeriggio, probabilmente in una conferenza stampa dal quartier generale di Amsterdam, Ema darà il suo parere sul siero della casa anglo-svedese dopo lo stop cautelativo alle somministrazioni in oltre 16 Paesi europei, Italia inclusa, in seguito ai casi sospetti di trombo-embolia. L'attesa per il responso nelle capitali, a partire da Roma, è fortissima. Ma i segnali appaiono incoraggianti. L'Oms ha ribadito che «il numero di eventi gravi verificatisi a seguito di vaccini contro il Covid-19 è stato estremamente basso rispetto ai milioni di inoculati. È importante che le campagne di immunizzazione continuino». Sulla stessa linea il presidente dell'Agenzia italiana del farmaco, Giorgio Palù: «Il rapporto rischi-benefici per il vaccino di AstraZeneca è nettamente a favore dei benefici», ha evidenziato. «Si può attendere che l'Ema dia una nota di avvertenza» perché «se ci sono soggetti femminili che hanno avuto trombosi, andranno studiati. Soprattutto le donne che prendono la pillola, un farmaco pro-trombotico» o comunque soggetti a rischio, verso cui occorrerà avere «maggiore attenzione», ha evidenziato Palù. Con lo sblocco di Astrazeneca, nei prossimi mesi in Italia arriveranno decine di milioni di dosi, con Pfizer-Biontech a fare la parte principale. Alla somministrazione di massa da metà aprile parteciperà anche Johnson&Johnson: proprio ieri l'Oms ha garantito la sua efficacia su tutte e tre le variabili più temute: inglese, sudafricana e brasiliana. Poi c'è il vantaggio che è sufficiente una unica somministrazione.


LE OPZIONI. Tra le opzioni previste per la riduzione di eventuali ritardi sul cronoprogramma, dovuto alla sospensione di AstraZeneca, c'è anche il ricorso a turni straordinari per il personale addetto alle vaccinazioni. Si lavorerà anche sabato e domenica nelle regioni dove non era già previsto, inoltre una mossa compresa nel piano nazionale del commissario Francesco Figliuolo è il coinvolgimento delle farmacie nella campagna. Bisogna solo fare i conti con le dosi: delle quasi 15,7 milioni previste entro il 31 marzo in Italia ne sono arrivate 9,3. Ne mancano 6,4 milioni e di questi quasi 2,9 sono di AstraZeneca. Nei prossimi 15 giorni dovrebbero arrivare più di 3 milioni di vaccini a settimana, 6 milioni entro il 31 marzo, se tutto andrà come previsto. Se invece dovesse mancare AstraZeneca, le dosi fino a fine mese sarebbero solo 3,5 milioni. Resta da valutare quale impatto avrà avuto la sospensione sulla fiducia dei cittadini: il timore manifestato dall'assessore Pier Luigi Lopalco è che possa minare la campagna, con rinunce e disdette come già accaduto nei giorni scorsi.
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