Johnson&Johnson «più efficace» contro la variante Delta con richiamo Pfizer o Moderna

Johnson&Johnson «più efficace» contro la variante Delta con richiamo Pfizer o Moderna
Johnson&Johnson «più efficace» contro la variante Delta con richiamo Pfizer o Moderna
di Lorena Loiacono
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Mercoledì 21 Luglio 2021, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 08:13

La dose one-shot del vaccino Johnson&Johnson è meno efficace contro la variante Delta: protettiva dall'infezione da Covid, non mantiene la stessa capacità alla presenza della variante che sta dilagando in Italia, come nel resto d'Europa e del mondo.

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J&J, lo studio sui campioni di sangue

Lo studio, condotto degli Usa dal virologo Nathaniel Landau della Grossman School of Medicine della New York University, è stato portato avanti esaminando in laboratorio dei campioni di sangue ma non è stata ancora effettuata una revisione paritaria.

Dal materiale raccolto emerge la necessità di effettuare una seconda dose poiché la variante continua a diffondersi negli Stati Uniti.

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Delta, l'obiettivo è fermarla

Il mese scorso, il direttore dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), la dott.ssa Rochelle Walensky, ha dichiarato che la variante Delta rappresenta attualmente l'83% di tutti i casi di COVID-19 negli Stati Uniti. La variante Delta è stata accusata di un aumento di casi, ricoveri e decessi nelle ultime settimane, sebbene i numeri in tutte le categorie siano ancora ben al di sotto del picco dell'impennata dello scorso inverno e la stragrande maggioranza dei ricoveri e dei decessi si verificano tra le persone non vaccinate. I responsabili della sicurezza sanitaria di Los Angeles e Las Vegas hanno comunque già reintrodotto l'obbligo delle maschere negli spazi interni, indipendentemente dallo stato di vaccinazione degli individui.

 

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J&J, i dubbi sollevati dallo studio

Johnson & Johnson ha pubblicato dei primi dati sull'efficacia del vaccino one-shot contro la variante Delta, inizialmente localizzata in India, che dura almeno otto mesi dopo l'inoculazione. Ma i primi dubbi sono emersi con il vaccino Astrazeneca, che ha una struttura simile al vaccino Johnson & Johnson, quando nel mese di maggio scorso il governo britannico ha pubblicato uno studio secondo il quale una sola dose di Az era efficace solo al 33% contro la "malattia sintomatica" causata dalla variante Delta. Con la seconda dose di Astrazeneca l'efficacia contro la malattia sintomatica arriva al 60%. Da lì la similitudine con J&J e la necessità di replicare la dose. «Non vogliamo che le persone credano che quando si parla di booster (dose anti-variante ndr) – ha detto il capo consigliere medico della Casa Bianca, il dottor Anthony Fauci – significa che i vaccini non sono efficaci. Sono molto efficaci, stiamo parlando della durata».

«Il messaggio che volevamo dare non era che le persone non dovessero ricevere il vaccino J&J – ha spiegato il virologo Nathaniel Landau al New York Times - ma speriamo che in futuro venga potenziato con un'altra dose di J&J o con Pfizer o Moderna». Gli studi iniziali indicano che i vaccini mRNA prodotti da Moderna e Pfizer BioNTech sono efficaci contro la variante Delta e potrebbero fornire protezione per anni, a condizione che il virus non muti molto oltre la sua forma iniziale.

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