E lo stesso incontro fissato invece dalla Regione Puglia a Bari con Trenitalia non sarà che per il 25 settembre, a giochi in parte già fatti dunque, visto che il collegamento Frecciarossa Milano-Bari sarà attivo già da domenica prossima, tagliando la Puglia a metà tra cittadini che meritano la velocità e altri condannati a viaggiare con lentezza. Ecco perché i parlamentari insorgono.
Il senatore di Sel Dario Stefàno ieri ha preso carta e penna per sollecitare De Vincenti:
«In queste ore, però, apprendo che il primo vertice istituzionale, che vede peraltro il Governo escluso nella prima fase, è fissato per il 25 settembre 2015 a Bari. Ben cinque giorni oltre la fatidica data prevista per l'attivazione del servizio Milano-Bari. E apprendo anche che verrà convocato un tavolo a tre a Roma, soltanto dopo questo primo incontro».
«Se le condizioni restano queste - continua Stefàno - mentre sarà messo sui binari il Frecciarossa Milano-Bari, il prossimo 20 settembre il Salento non avrà la stessa possibilità. Non vorrei - e non vorremmo - che l'allungamento dei tempi, dovuto all'esito ancora incerto del prossimo vertice e ai successivi incontri ancora da formalizzare, faccia perdere centralità al tema e generi dubbi sulle reali intenzioni del Governo».
E la preoccupazione di Stefàno non è isolata, anzi. «Quel tavolo andava convocato immediatamente», gli fa eco Rocco Palese, «perché ad oggi De Vincenti non sta mantenendo le promesse che ha fatto in Puglia». Il deputato dei Conservatori e Riformisti critica duramente la tempistica con cui Roma sta gestendo la vicenda, tanto più che la previsione per l’audizione di Michele Elia, amministratore delegato di Trenitalia,
Del medesimo avviso è anche il deputato del Pd, Federico Massa.
Intanto però, la deputazione democratica è al lavoro per tentare di stringere i tempi, legati soprattutto alla disponibilità del ministro Delrio. Il pressing arriva infatti anche dai deputati Salvatore Capone ed Elisa Mariano, vicino alla sottosegretaria Teresa Bellanova. Idem in Senato, sta facendo Salvatore Tomaselli, tentando di battere il ferro finché è caldo. Mentre nel Salento la mobilitazione prosegue e presto si estenderà anche agli amministratori locali.