Teatri, palestre e laboratori: così cambiano le scuole con il Pnrr. Il racconto da tre istituti: «Aperti fino alle 19.30 e lezioni di podcast»

Ecco come saranno impiegati i fondi del Pnrr: il reportage da Bari, Barletta e Parabita

Teatri, palestre e laboratori: così cambiano le scuole con il Pnrr. Il racconto da tre istituti: «Aperti fino alle 19.30 e lezioni di podcast»
di Giuseppe ANDRIANI
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Domenica 28 Maggio 2023, 05:00

«Io ormai vivo qui dentro». Mattia è uno studente del Liceo Linguistico e Istituto Tecnico Economico Statale Marco Polo di Bari. È una delle 212 scuole che riceveranno fondi dal Pnrr per combattere la dispersione scolastica e Mattia è uno dei ragazzi che già partecipa ad alcune delle attività che servono a “trattenere” gli studenti ed evitare che abbandonino prima del diploma. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, proprio da Bari ha rilanciato l’idea di un’Agenda Sud, un progetto che metterà al centro 150 istituti del Mezzogiorno, nei quali verranno lanciati progetti innovativi contro la dispersione. Al contempo sono stati stanziati, ormai da qualche settimana, i fondi del Pnrr per lo stesso tema: in Puglia arriveranno 43 milioni di euro (quarta regione per risorse complessive), con 212 scuole coinvolte (primato nazionale). 
Tramite alcune pillole video è il Ministero a raccontare le storie di chi attende i fondi e parallelamente ha già lanciato, anche grazie ai Pon, alcuni progetti innovativi. È il caso del Marco Polo (riceverà 200 milioni). «I ragazzi ci chiedono spazi dove essere attori protagonisti delle attività. Abbiamo puntato su tempo e spazio per il cambiamento. Il tempo è disteso, la scuola rimane aperta ogni giorno fino alle 19.30, cercando di favorire anche l’organizzazione autonoma dello studio. E lo spazio è un elemento fondamentale dell’innovazione, è il contesto nel quale i ragazzi possono operare ed essere motivati. Così si previene la dispersione», racconta la dirigente scolastica Rosa Scarcia. Qui, alcuni ragazzi, hanno creato un podcast. E a breve partiranno tre nuovi laboratori in economia digitale, videocomunicazione e realtà aumentata. La scuola, così, diventa un luogo aperto.

Da Bari al Salento

Succede lo stesso a Parabita, nel Salento.

L’Iiss Giannelli secondo il preside Cosimo Preite può diventare con i fondi del Pnrr (323 milioni) può diventare «un polo delle arti per l’intero Sud Salento. Così l’opportunità è per tutto il territorio».

I progetti candidati al Pnrr sono stati scritti, con l’aiuto di esperti, dagli stessi studenti, come racconta il professor Giuseppe Colonna, che ha seguito i ragazzi nella redazione dello studio di fattibilità. Qui verrà finanziata la costruzione di una palestra che sarà in grado di ospitare campionati studenteschi e persino federali di pallavolo e basket. E un teatro da 400 posti. «È una scuola che tiene al proprio interno il senso più profondo dell’istruzione, far crescere i ragazzi e portarli all’emancipazione», commenta Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce. 
A Barletta l’Ipsia Archimede ha deciso di acquistare con i fondi del Pnrr un nuovo macchinario per ognuno dei corsi proposti: una stampante per disegni creativi (indirizzo moda), un tornio a controllo numerico (indirizzo meccanico) e dei pannelli di domotica (indirizzo elettrico). E i ragazzi, coinvolti anche nel pomeriggio da una serie di attività, si fanno riprendere mentre dicono: «Ci sentiamo una famiglia». «Questa è una scuola che forma profili professionali che sono già pronti per entrare nel mondo del lavoro - commenta la dirigente scolastica Anna Ventafridda -. Quando la scuola si prende cura dei problemi dei ragazzi, risulta avere un approccio vincente. Prepariamo i ragazzi alle figure professionali del futuro, chi esce da questa scuola, trova subito lavoro». 
Sono esempi di come i fondi del Pnrr possono aiutare il sistema a ridurre il fenomeno della dispersione, che vede oggi un ragazzo su sette lasciare prima di arrivare al diploma. Da diverse settimane i progetti sono stati finanziati e riguardano 212 istituti: da qui parte una piccola rivoluzione, per la Puglia e per il Mezzogiorno, aspettando l’Agenda Sud. E magari altri interventi nella stessa direzione.
 

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