A gennaio rientrerà in classe il 50% degli studenti delle superiori. Scattano i doppi turni: l'ira di presidi

A gennaio rientrerà in classe il 50% degli studenti delle superiori. Scattano i doppi turni: l'ira di presidi
di Maria Claudia MINERVA
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Martedì 29 Dicembre 2020, 07:53

C'è l'intesa Governo-Regioni per far rientrare a scuola gli studenti delle superiori a partire dal prossimo 7 gennaio. Ma il ritorno in classe presenta ancora diversi nodi: oltre a quelli legati all'organizzazione dei territori in merito alla questione dei servizi dei trasporti pubblici, c'è un aspetto da non tralasciare che potrebbe pesare sulla data dell'effettivo rientro: i dati Covid post festività natalizie. In ogni caso, si partirà con il 50% di popolazione studentesca tra i banchi e si salirà solo in un secondo momento al 75. Con «flessibilità» è la formula usata dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. La chiave di volta sarà un aumento dei trasporti, con scaglionamento degli orari di ingresso e uscita nelle scuole e l'apertura posticipata dei negozi. Confermata la corsia preferenziale per i tamponi rapidi a docenti e alunni.


In Puglia i prefetti, di concerto con l'Ufficio scolastico regionale, le Province, i Comuni e le aziende di trasporto pubblico, hanno lavorato per stilare adeguati piani di trasporto scolastico in vista del rientro in classe di circa mezzo milione di studenti.

In fase preliminare, tuttavia, le indicazioni del governo e del ministero dell'Istruzione prevedevano lezioni in presenza garantite al 75%. Ora, dopo le ultime indicazioni, bisognerà rimodulare di nuovo tutto.


Il rientro al 50% era una proposta avanzata dall'associazione nazionale dei presidi, sposata a pieno anche dall'Anp Puglia, che però è totalmente in disaccordo sulla scelta dei doppi ingressi. «È stata accettata solo una delle nostre proposte, vale a dire il ritorno a scuola al 50% - conferma il presidente dell'Associazione nazionale presidi della Puglia, Roberto Romito - ma siamo assolutamente contrari al doppio turno mattutino, perché a nostro avviso il 50% avrebbe garantito di decongestionare già da se i trasporti, perché ci sarebbe stato il 50% in meno di studenti, Invece hanno voluto fare questo doppio ingresso che creerà dei problemi enormi. Innanzitutto ai docenti che lavorano su più scuole, in due comuni diversi. Chi entrerà a scuola alle 9.30 o alle 10 rischia poi di uscire alle 16 e, quindi, andare a casa e non avere nemmeno il tempo per studiare. E veramente un problema, ripeto si sarebbe dovuto lasciare un unico turno, invece ancora una volta sarà la scuola a sobbarcarsi tutto il peso di quanto non è stato fatto per tempo con i trasporti».


Senza contare, poi, che i due ingressi differenti non assicurano che anche gli studenti del secondo turno non prendano lo stesso pullman per raggiungere la scuola. «La Puglia non è Roma, dove c'è la metropolitana, per cui non ci sono più pullman che dai paesi della provincia raggiungono i capoluoghi o i centri più grandi dove ci sono le scuole superiori - aggiunge il presidente Romito -, per cui andrà a finire che anche i ragazzi che entrano a scuola con il secondo turno arriveranno in città sempre con lo stesso bus poi in attesa di entrare in classe si assembreranno nei bar o nei giardini pubblici, col risultato che il controllo ancora una volta salterà». In effetti, l'entrata del secondo turno senza sicurezze di mezzi disponibili è molto penalizzante per i ragazzi, le famiglie e va a creare buchi di molte ore negli orari di molti docenti che devono, appunto, operare su più sedi e su più scuole. «Il problema, purtroppo, è sempre il solito - conclude Romito - i trasporti rimangono quelli che sono, anche se ci sono promesse di ampliamento ma bisognerà vedere se saranno mantenute, di conseguenza è la scuola che si sacrifica, si spezza in due. Noi siamo arrabbiati perché sulla scuola si scarica tutto, peraltro ci sono studi, anche europei, che ribadiscono che l'attività scolastica non produce contagio, quindi è proprio veramente sparare sulla Croce Rossa. Adesso l'inefficienza dei trasporti deve essere tamponata dalla scuola con questo spezzatino di orario che crea più problemi di quanti non ne risolva».

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