Scuole superiori, si riparte il 7 gennaio. Ma in classe solo il 50% degli alunni

Scuole superiori, si riparte il 7 gennaio. Ma in classe solo il 50% degli alunni
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Giovedì 24 Dicembre 2020, 13:18 - Ultimo aggiornamento: 13:20

Semaforo verde per il ritorno in classe degli studenti delle scuole superiori il 7 gennaio. Subito dopo le vacanze di Natale, dunque. Ma solo con il 50% degli alunni in presenza. E con la previsione di un Piano operativo finalizzato a garantire l'applicazione rapida e tempestiva dei protocolli sanitari relativi alle modalità di screening della popolazione studentesca.


La decisione è stata presa nella giornata di ieri dal governo, di concerto con Regioni, Comuni e Province in sede di Conferenza Unificata. Una riunione convocata dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia - confronto a cui ha preso parte anche il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina - dalla quale è scaturita una prima bozza di accordo tra l'esecutivo e gli enti locali. Un protocollo che prevede, in una prima fase, il rientro il 7 gennaio del 50% di alunni. Percentuale destinata a salire sino al 75% nel giro di una settimana, seppure a dare il via libera dovrà essere il ministro della Salute Roberto Speranza a mezzo ordinanza.

Resta ancora da sciogliere, tuttavia, il nodo legato alla riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale e regionale. Piano di implementazione di corse e differenziazione degli orari di ingresso e uscita da scuola su cui nei giorni scorsi hanno lavorato le Prefetture. In testa quelle di Lecce, Brindisi e Taranto. Ma tant'è. Il testo provvisorio dell'accordo passa attraverso un piano operativo utile a garantire le operazioni di tracciamento dei contagiati e l'applicazione rapida, efficace e tempestiva dei protocolli sanitari nell'ambito scolastico.

E in caso di necessità, prevede l'ausilio delle autorità sanitarie militari per la presa in carico di eventuali persone sintomatiche. Tra le misure anche un sistema di comunicazione rapido ed efficace attraverso cui le scuole sappiano con precisione quali studenti o unità di personale debbano essere posti in quarantena, per quanto tempo e con quali modalità di rientro a scuola si legge nella bozza.

«Ho raccomandato perché ci sia un'apertura differenziata scuola per scuola, paese per paese - ha reso noto ieri il premier Giuseppe Conte, partecipando alla trasmissione Porta a Porta- Il tutto nel segno della flessibilità: è l'unica possibilità che abbiamo per evitare criticità che si concentrano anche sui trasporti». Soddisfatta Azzolina: «Gli studenti delle scuole secondarie finalmente potranno tornare a scuola. Ce lo avevano chiesto. Ed è giusto che possano farlo grazie all'impegno di tutte le istituzioni coinvolte» ha scritto su Twuitter. Decisione opportuna anche per il ministro Boccia. E medesima soddisfazione espressa anche i rappresentanti dei territori: Regioni, Upi e Anci. Visione più critica quella della Cisl Scuola. Secondo la segretaria generale Maddalena Gissi: «Gli alunni della secondaria frequenteranno le scuole solo se ci saranno i mezzi di trasporto e le condizioni organizzative utili per lo svolgimento delle attività».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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