Sanità, Palese: «Per l’eccellenza servono i fondi. Nessuna lite con Emiliano»

Rocco Palese
Rocco Palese
di Alessandra LUPO
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Martedì 3 Ottobre 2023, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 07:22

«La Puglia ha enormi potenzialità e punte di eccellenza. Negli ultimi anni ha recuperato parte del gap ma i fondi sono insufficienti e il governo lo sa bene». Rocco Palese, assessore alla Salute della Regione Puglia difende l’operato dell’ente che ora punta ad affrontare due delle sue bestie nere: le liste d’attesa e il piano assunzioni.
Assessore Palese, la Corte dei conti contesta alla Puglia una discrepanza tra la spesa procapite di 140 euro, che ci vede quinti in Italia, a fronte della sedicesima posizione sui servizi. Ci spiega perché questo accade?
«La corte dei conti fa delle analisi che sostanzialmente sono relative a un riscontro numerico. Ma io ritengo che rispetto al fondo che ci viene trasferito dallo Stato si dovrebbero fare anche altre valutazioni: siamo ad esempio riusciti a risalire la classifica dei Lea (Livelli essenziali di assistenza), che ci vede in netto recupero».
Cosa è migliorato e cosa deve migliorare?
«L’assistenza ospedaliera va certamente molto meglio. Le carenze riguardano invece l’assistenza territoriale. Ma insieme al dipartimento stiamo cercando di aumentare le performance del settore compatibilmente con l’incremento del fondo sanitario. Non è certo un segreto che per lavorare bene serve il personale necessario a garantire qualità dei servizi. Il fatto di essere in piano di rientro rispetto al personale non consente l’efficienza desiderata sul territorio e non si tratta solo dei dipendenti delle strutture ma anche degli specialisti convenzionati». 
Servono più ore insomma?
«Per cominciare a ragionare occorre un incremento di molte ore per svariate branche specialistiche, il che ci consentirebbe di avere una risposta più immediata».
A che punto è l’accordo con i medici?
«Il nuovo accordo integrativo generale con i medici è ormai in fase avanzata e dovrebbe portare dei miglioramenti apprezzabili fin da subito. Per il resto, anche Emiliano ha ribadito che senza i 4 miliardi aggiuntivi a livello nazionale la Puglia potrebbe anche non essere in grado di mantenere i due nuovi ospedali». 
L’incremento ci sarà?
«In riferimento alla necessità di incrementare il Fondo Sanitario Nazionale, condivido la proposta che il ministro Schillaci ha fatto da tempo. Tutti i presidenti di Regione lo hanno condiviso e sollecitato, anche perché costi energetici e inflazione avranno effetti ancora peggiori».
Quando costa l’energia alla sanità pugliese?
«Degli 8 miliardi annualmente trasferiti alla Puglia, la metà viene utilizzato per pagare il personale (con un contributo della Regione dove i fondi non bastano). Il resto serve a consumi e acquisti, che come sappiamo sono aumentati di circa l’8%. Su grandi numeri parliamo di circa 300 milioni di euro».
Ci sono 2800 contratti prorogati fino al 30 novembre. Poi che succede?
«La proroga è stata necessaria per chi era in possesso dei requisiti per la stabilizzazione in attesa dell’approvazione dei piani assunzionali che fisseranno le regole da seguire». 
Quante saranno le stabilizzazioni complessive?
«Noi abbiamo calcolato che tutto quello che rientra come spesa al 31/12/22 si può stabilizzare. Il numero non è troppo lontano da quello dei prorogati, ma bisogna fissare delle regole chiare».
La bozza del piano circola da un po’, con una forte sollecitazione da parte del Pd e non solo. A che punto siete? 
«C’è un lavoro a monte di quattro mesi e siamo nella parte finale. È un provvedimento serio che ha bisogno di trasparenza, equilibrio tra le varie realtà ed efficacia. Il nostro sistema sanitario ha delle professionalità spiccate, c’è forte innovazione, con picchi di eccellenza ad esempio sugli interventi chirurgici in remoto e sulla telemedicina. Inoltre siamo alle battute finali sugli ospedali Monopoli-Fasano e San Cataldo di Taranto, è in fase avanzata il nuovo ospedale di Andria, stiamo andando avanti sul Nord-Barese e sul Maglie-Melpignano. Per non parlare di Asclepios 3, ospedale da 240 posti letto di altissima professionalità».
Nei giorni scorsi si è parlato di una sua lite con il presidente Emiliano sulle liste d’attesa. C’è qualcosa di vero su una divergenza di opinioni tra voi?
«Nessuna lite con il presidente. E non c’è alcuna divergenza sulle liste d’attesa. Anzi, valuto favorevolmente il suo impegno a seguire in prima persona tutto ciò che riguarda la gestione della sanità in Puglia. L’intervento nella Conferenza delle Regioni delle scorse ore ne è una riprova. E di questo lo ringrazio». 
Si è parlato anche di assessorato in bilico e di una presunta richiesta di rimozione avanzata dal Pd. Versione poi smentita dai consiglieri. A chi serve mettere in giro la voce che ci sia maretta?
«Non ne ho idea né mi pongo il problema. Ma nelle scorse ore anche i vertici del Pd hanno usato toni molto collaborativi con l’assessorato da me guidato. E credo che insieme si stia lavorando nella stessa direzione».
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