Danni morali alla Regione Puglia, la Cassazione accoglie il ricorso di Fitto: si torna in appello per la quantificazione

In secondo grado stabilito un risarcimento per 350mila euro. Per la Suprema Corte, mancano riferimenti oggettivi. Respinto il ricorso della Regione, che chiedeva 22 milioni per danni patrimoniali

Danni morali alla Regione Puglia, la Cassazione accoglie il ricorso di Fitto: si torna in appello per la quantificazione
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Giovedì 12 Ottobre 2023, 21:17 - Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 21:37

Raffaele Fitto, danni morali alla Regione Puglia per 350mila euro? La Cassazione accoglie in parte il ricorso del ministro e rimanda la causa alla Corte d'appello per la quantificazione del danno, stavolta da agganciare a criteri oggettivi, non esplicitati nel verdetto di secondo grado. I giudici della Suprema corte non si sono pronunciati nel merito, ma solo sotto il profilo della legittimità della decisione e hanno accolto il ricorso dell'avvocato Luciano Ancora nella parte relativa alla determinazione del risarcimento. Respinto invece il ricorso incidentale della Regione Puglia, che aveva riproposto la richiesta di 22 milioni per danni di natura diversa, e cioè patrimoniale, esclusi anche nel giudizio precedente. Alla base della questione il discusso falso ideologico (fatto prescritto in sede di giudizio penale) con riferimento a una delibera di Giunta regionale dell’aprile 2004 relativa all’affidamento a privati della gestione delle Residenze sanitarie assistite. La delibera ritenuta falsa faceva riferimento alla impossibilità delle Asl di gestire direttamente le 11 Rsa regionali, rendendo così legittimo il ricorso all’affidamento delle gestione a soggetti privati mediante apposita gara del valore di 198 milioni di euro. 

La Cassazione civile

La Cassazione insomma conferma il danno morale stabilito dai giudici della Corte d’appello di Bari - sentenza del 17 luglio 2021 - ma cancella il risarcimento all'Ente per 350mila euro, ammontare su cui i giudici di secondo grado dovranno pronunciarsi esplicitando stavolta i criteri oggettivi da porre alla base della nuova quantificazione, tutta ancora da definire alla luce del nuovo pronunciamento.

La stessa Cassazione, infine, respinge la richiesta da parte di via Capruzzi di danni patrimoniali (non provati e frutto di congetture secondo i giudici) a differenza del danno morale. 

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