Raffaele Fitto, danni morali alla Regione Puglia per 350mila euro? La Cassazione accoglie in parte il ricorso del ministro e rimanda la causa alla Corte d'appello per la quantificazione del danno, stavolta da agganciare a criteri oggettivi, non esplicitati nel verdetto di secondo grado. I giudici della Suprema corte non si sono pronunciati nel merito, ma solo sotto il profilo della legittimità della decisione e hanno accolto il ricorso dell'avvocato Luciano Ancora nella parte relativa alla determinazione del risarcimento. Respinto invece il ricorso incidentale della Regione Puglia, che aveva riproposto la richiesta di 22 milioni per danni di natura diversa, e cioè patrimoniale, esclusi anche nel giudizio precedente. Alla base della questione il discusso falso ideologico (fatto prescritto in sede di giudizio penale) con riferimento a una delibera di Giunta regionale dell’aprile 2004 relativa all’affidamento a privati della gestione delle Residenze sanitarie assistite. La delibera ritenuta falsa faceva riferimento alla impossibilità delle Asl di gestire direttamente le 11 Rsa regionali, rendendo così legittimo il ricorso all’affidamento delle gestione a soggetti privati mediante apposita gara del valore di 198 milioni di euro.
La Cassazione civile
La Cassazione insomma conferma il danno morale stabilito dai giudici della Corte d’appello di Bari - sentenza del 17 luglio 2021 - ma cancella il risarcimento all'Ente per 350mila euro, ammontare su cui i giudici di secondo grado dovranno pronunciarsi esplicitando stavolta i criteri oggettivi da porre alla base della nuova quantificazione, tutta ancora da definire alla luce del nuovo pronunciamento.