Tornano a salire i nuovi casi. Il tasso di positività sopra l'1%

Tornano a salire i nuovi casi. Il tasso di positività sopra l'1%
di Vincenzo DAMIANI
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Domenica 18 Luglio 2021, 14:34 - Ultimo aggiornamento: 21 Luglio, 07:59

Nuovo picco di contagi, anche ieri sono stati diagnosticati 81 nuovi casi Covid in Puglia su 6.702 tamponi processati, dato che conferma l'andamento dell'ultima settimana: la curva sta tornando a risalire, in modo particolare nel Leccese e in provincia di Foggia.
Ieri il tasso di positività è schizzato all'1,2% contro una media dei giorni scorsi dello 0,6-0,7%. Suddividendo per province, dei nuovi contagi 29 sono stati rilevati in Salento, 23 a Foggia, 16 a Bari, 4 Brindisi, 2 Barletta Andria Trani, 5 a Taranto che è la provincia in controtendenza, visto che negli ultimi 20 giorni la curva è in calo. Ieri è stato registrato anche un decesso in provincia di Brindisi, ma soprattutto a confermare che la pandemia sta riguadagnando spazi è il dato degli attualmente positivi: +58 in appena 24 ore, significa che c'è stato il sorpasso dei nuovi contagiati rispetto ai guariti. Non un buon segnale. Il numero dei ricoverati, però, resta invariato, sono 74, mentre 1.625 i pugliesi in isolamento domiciliare. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.773.928 test e sono stati registrati 254.126 casi, in tutto sono 245.768 i pazienti guariti e 6.659 i deceduti.

I più sono dovuti alla vatriante Delta


La variante Delta è la principale artefice di questa ripresa in aspettata già a metà luglio, si ipotizzava un'altra ondata a partire da settembre ma la diffusione del virus mutato in India sta accelerando i tempi. A contribuire alla più rapida diffusione anche l'ormai mancato rispetto delle regole ovunque: assembramenti e mascherine indossate sempre più raramente stanno agevolando il compito al Covid-19, trovando terreno fertile soprattutto tra i più giovani, nella fascia 15-35 anni, cioè quella con meno vaccinati. La curva continua a salire in tutta Italia e, tra una settimana, potrebbero già scattare alcune zone gialle. Domani nessuna regione cambierà colore, ma dal 26 luglio alcune saranno a rischio. Tra queste, salvo una escalation di contagi nei prossimi giorni, non dovrebbe esserci la Puglia. Il dato a cui gli scienziati guardano è soprattutto quello dell'incidenza di casi ogni 100mila abitanti in una settimana: sopra i 50 si esce dalla zona bianca e vicino a quel limite ci sono la Sardegna, Veneto, Sicilia, Lazio, Campania. Tuttavia la settimana prossima il governo e il Cts potrebbero decidere di cambiare ancora una volta i parametri per decidere la zona di rischio: il ministro Roberto Speranza, venerdì, ha già annunciato che sui colori delle regioni peseranno soprattutto i ricoveri. «In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori», ha chiarito. Decisione condivisa dalla Regione Puglia, come ha confermato venerdì l'assessore regionale alla Sanità, Pierluigi Lopalco: «È assolutamente necessario cambiare i parametri per valutare le zone di rischio ha dichiarato l'epidemiologo il monitoraggio dei tamponi positivi continua ad essere importante per valutare il livello di circolazione virale, ma non può più essere usato per prendere decisioni su misure di chiusura. Il virus circola principalmente in soggetti giovani non vaccinati e solo occasionalmente colpisce soggetti fragili. La vaccinazione ha cambiato la fisionomia della pandemia e quindi è consequenziale modificare i parametri per definire le zone di rischio». Diversamente il rischio è di ritrovarsi presto con una Italia quasi tutta in arancione, di questo passo. La variante Delta, infatti, sta per diventare prevalente e con l'aumento della circolazione saliranno anche i nuovi contagi.
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