È la Puglia la regione ad aver reagito in maniera più favorevolmente al 'traino' del lavoro al Sud dal primo trimestre del 2019 allo stesso periodo del 2023: stando, infatti, allo studio dei consulenti del lavoro, «con 100.000 occupati in più ha registrato un aumento netto dell'8,6%». A seguire c'è la Sicilia, «che ha visto crescere la propria base occupazionale di circa 93.000 unità (+7,2%)», e «anche la Calabria ha conosciuto un discreto miglioramento (+5%), mentre la Campania (+1,7%) non ha registrato significativi passi avanti».
Tasso di occupazione quasi al 50%
In termini percentuali, si legge, in Puglia l'ascesa del tasso di occupazione va dal 44,6% del 2019 al 49,8% del 2023. Tra le regioni del Centro Nord, poi, si segnala l'Umbria, che vede aumentare l'occupazione del 5,3% e passare il tasso di forza lavoro attiva dal 63,2% al 67,8%, seguita dalla Liguria (+4,4%) e dal Friuli-Venezia Giulia (+4,3%). Avvicinando la lente, argomentano i professionisti, «si nota come a essere cresciuta nel Mezzogiorno sia l'occupazione nella fascia 15-34 anni (5,5%) e, in particolare, in quella 55-64 anni (14,8%)», dunque i giovani e i 'senior', dopo il Covid, «sono stati i più richiesti dal mercato, con un aumento rispettivamente del 5,4% e del 14,8%.
La ripresa
Per il presidente del Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro Rosario De Luca, «la ripresa del Sud è una buona notizia per tutti, visto che circa un terzo della popolazione italiana si concentra in quell'area», e le cifre mostrano che «le sue potenzialità sono enormi».