Nuovo green pass: si accelera. Pronta la bozza di Dpcm: ristoratori fuori dai controlli

Nuovo green pass: si accelera. Pronta la bozza di Dpcm: ristoratori fuori dai controlli
di Paola COLACI
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Mercoledì 16 Giugno 2021, 07:58 - Ultimo aggiornamento: 16:33

Green pass italiano operativo già prima di luglio: il governo di Mario Draghi accelera. E punta ad anticipare l'entrata in vigore del certificato verde Covid19 - armonizzato al lasciapassare europeo in vigore dal primo luglio - a partire dall settimana con buona probabilità. La bozza del Dpcm che detta tutte le regole per la certificazione è pronta per essere firmata dal premier. E il Consiglio dei Ministri si riunirà già questa settimana per ufficializzare e limare gli ultimi dettagli del lasciapassare che, com'è noto ormai, serve per potersi spostare liberamente in tutto il Paese. Ma anche per avere accesso alle Rsa e partecipare a spettacoli ed eventi sportivi. E sarà fondamentale soprattutto per viaggiare nell'area Shengen: tra i 27 Stati membri dell'Unione europea. Ma anche tra Norvegia, Svizzera, Islanda e Liechtenstein senza limitazioni o necessità di sottoporsi alla quarantena.

Come si ottiene il certificato verde


Per ottenere la certificazione verde si deve dimostrare di essere stati vaccinati, di essere guariti dal Covid oppure di essersi sottoposti a un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti l'istanza di richiesta. E il passaporto ha durata variabile, sino a un massimo di 9 mesi, proprio a seconda della certificazione del richiedente. Nel dettaglio, per chi ha ricevuto solo la prima dose di vaccino il pass è valido temporaneamente 15 giorni dopo la somministrazione e fino alla data prevista per il richiamo. Dopo la seconda dose, la certificazione può però essere aggiornata con validità sino nove mesi.

In questo caso il passaporto viene rilasciato in formato cartaceo e digitale dalla struttura sanitaria o dal servizio sanitario Regionale di competenza. Per chi è guarito dal Covid, invece, la certificazione avrà durata di 6 mesi e verrà rilasciato il giorno della fine dell'isolamento, dalla struttura ospedaliera nella quale si è effettuato un ricovero, dalla Asl competente e dai medici di medicina generale o dai pediatri. Per chi ha effettuato un test con esito negativo nelle precedenti 48 ore, infine, il certificato resta valido 72 ore dopo il tampone molecolare e 48 ore dopo il test rapido. In questo caso iene rilasciato dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie o dai medici che erogano tali test. Sin qui le conferme.

Le novità del Dpcm


Dunque, le novità previste dal Dpcm in via di approvazione. A partire dalla revoca del lasciapassare in caso di infezione da Covid. La positività al virus, infatti, verrà immediatamente registrata nella banca dati nazionale e ciò comporterà l'annullamento del pass. Revoca alla quale, oltre alle altre autorità sanitarie, potranno procedere anche i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, i farmacisti e gli altri medici delle aziende sanitarie.
Ma il nuovo Decreto sarà utile a fare chiarezza anche sul nodo dei controlli. Verifiche affidate alle forze dell'ordine e ai pubblici ufficiali, innanzitutto. Ma all'ingresso di un evento artistico, sportivo o per entrare in discoteca, avranno diritto a controllare la documentazione anche i gestori dei locali pubblici o dei luoghi dove si svolgono gli eventi. Verifiche da effettuare attraverso una app in grado di leggere il codice Qr del pass e dare o meno il via libero all'accesso. Non solo. Gli stessi soggetti verificatori, in base alla bozza del Dpcm, dovranno anche chiedere di visionare un documento d'identità dei propri clienti.
Nei giorni scorsi, tuttavia, si era ipotizzato che il controllo potesse essere demandato anche agli albergatori, ai titolari o gestori di sale ricevimento e persino ai ristoratori. Previsione che anche in Puglia aveva sollevato non poche perplessità tra agli operatori del settore del wedding e delle cerimonie, soprattutto. Ad alimentare i dubbi la questione relativa al rispetto della privacy. A fare chiarezza ci ha pensato però il ministro Roberto Speranza. Il titolare del dicastero della Salute ha, infatti, specificato che albergatori, ristoratori e negozianti non avranno il diritto di chiedere ai clienti il certificato verde Covid19.
Il testo provvisorio del Decreto chiarisce, infine, che a emettere e validare il codice Qr formalmente è la piattaforma DGC (Digital green certificate) e a gestirla potranno anche essere direttamente i cittadini. Il Green pass infatti può essere consultato e stampato dalla persona interessata dal sito dedicato, tramite fascicolo sanitario elettronico o anche l'App Immuni, App Io e pure il Sistema Ts. In altre parole, il gestionale dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, dei farmacisti e degli altri medici delle aziende sanitarie.

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