Covid e lockdown: auto in divieto mentre fa volontariato, multa confermata

Covid e lockdown: auto in divieto mentre fa volontariato, multa confermata
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Lunedì 15 Marzo 2021, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 17:10

Parcheggiò in divieto di sosta per fare del volontariato ma fu multato: sanzione confermata anche successivamente nonostante il ricorso al giudice di pace di Bari. Nemmeno il lockdown e le urgenze di consegnare farmaci e beni di prima necessità gli hanno evitato il pagamento di 104 euro.

Aver parcheggiato in divieto di sosta mentre svolgeva attività di volontariato «consistente nel reperimento di beni di prima necessità da consegnare a famiglie bisognose», durante il periodo del lockdown di un anno fa, «seppure sicuramente encomiabile sul piano sociale, non integra la scriminante dello stato di necessità».

È questa la motivazione con la quale il giudice di pace di Bari ha rigettato l'opposizione ad una sanzione amministrativa per divieto di sosta presentata da un volontario di una associazione barese.

L'uomo, il 27 aprile 2020, aveva parcheggiato l'auto sugli spazi riservati ai motorini, davanti alla sede dell'associazione di volontariato dove avveniva il deposito e lo smistamento di farmaci e beni di prima necessità, soprattutto generi alimentari, che poi venivano distribuiti a casa delle famiglie bisognose di assistenza.

Il volontario, assistito dall'avvocato Marcello Tedesco, ha impugnato la sanzione elevata dalla Polizia locale barese invocando lo stato di necessità, perché «con la propria opera, ha supportato quotidianamente realtà familiari ridotte allo stremo da un'economia di fatto bloccata che ha ridotto interi nuclei familiari alla fame. Famiglie con bambini che non sapevano più cosa fare e dove poter andare per ottenere quel minimo sostentamento chiamato cibo».

Nel ricorso il legale spiegava che «quel supporto alimentare fornito alle famiglie bisognose insieme alle decine di volontari del Comune di Bari, incardinava appieno uno stato di necessità, fornito dal bene primario ineludibile: la materia prima volta a soddisfare la necessità fisiologica della sopravvivenza, il cibo». Nel procedimento dinanzi al giudice di pace si è costituito il Comune di Bari che ha, invece, eccepito l'insussistenza dello stato di necessità, chiedendo che fosse confermata la sanzione amministrativa.

Anche secondo il giudice il parcheggio in divieto di sosta «non è stato determinato dall'esigenza di fronteggiare l'urgenza rappresentata dal timore imminente di una malattia o dalla necessità di salvare se stesso o altri dal pericolo attuale di un danno grave» e, per questo, il volontario dovrà ora pagare una sanzione di 104 euro.

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