La ministra Bernini vuole più borse di studio per gli studenti. Poi il siparietto: cede agli inglesismi e si automulta

Era in collegamento con il teatro Piccinni di Bari in occasione della inaugurazione dell'anno accademico del Politecnico del capoluogo pugliese

La ministra Bernini
La ministra Bernini
3 Minuti di Lettura
Martedì 11 Aprile 2023, 20:52 - Ultimo aggiornamento: 20:53

«Sul diritto allo studio dobbiamo lavorare tutti insieme. Le borse di studio le abbiamo implementate e possono essere implementate maggiormente e, soprattutto, possono arrivare in maniera più puntuale nelle tasche degli studenti. Mi è stato detto la scorsa settimana, e sarà oggetto anche di un'interrogazione a cui risponderò, che spesso le borse sono in ritardo. Al netto di chi eroga cosa e quando, il nostro obiettivo non è scaricarci responsabilità ma ottenere il risultato di farle di arrivare puntuali».

Lo ha detto la ministra per l'Università, Anna Maria Bernini, in collegamento con il teatro Piccinni di Bari in occasione della inaugurazione dell'anno accademico del Politecnico del capoluogo pugliese.

E c'è stato anche un momento per ironizzare sul cosiddetto made in Italy, anzi fatto in Italia. Cioè la polemica sull'uso degli inglesismi nel linguaggio comune della politica e non solo. Bernini ha utilizzato «on time» commentando scherzosamente «Mi automulto». 

L'inaugurazione

«La costruzione del futuro non può prescindere dai luoghi nei quali realizzare i nostri progetti. La caserma Magrone potrebbe diventare un modello di dialogo per una reciproca interazione tra università, città e territorio. Trasformandola in un parco dell'innovazione, il Politecnico di Bari, attraverso la localizzazione di sedi e laboratori già finanziati in ambito Pnrr, potrebbe innescare un processo di rigenerazione urbana di un'area significativa per la città, svolgendo un ruolo-chiave non solo dal punto di vista della riqualificazione del patrimonio architettonico esistente, innescando processi economici virtuosi». Lo ha detto il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino, oggi nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico. Alla cerimonia ha partecipato, tra gli altri, il governatore pugliese Michele Emiliano.

«L'area - ha detto Cupertino - potrebbe accogliere un campus diffuso, moderno, attrezzato e all'avanguardia, in grado di attrarre un'ampia comunità di respiro internazionale. Giovani talenti, brillanti docenti, ricercatori d'eccellenza avrebbero l'opportunità di lavorare in nuovi spazi aperti alla città, in stretta sinergia con le esigenze d'innovazione del mondo produttivo, per promuovere nuove economie e traiettorie di sviluppo sostenibile del territorio». Emiliano ha sottolineato che «la caserma Magrone se dobbiamo prenderla prendiamola, purché non ci facciano pagare anche quella. Lo Stato deve aiutare l'università, non chiedere alla Regione di spendere i soldi per comprare le caserme, come in qualche caso è avvenuto. La stessa caserma Rossani non è stata regalata a Bari». «Ho visto dalle foto dei droni - ha proseguito - che è quasi inevitabile l'utilizzo della Magrone da parte del Politecnico, ma bisogna fare presto e dotarvi del denaro necessario. Il resto possiamo provare a mettercelo noi, ammesso che ci assegnino l'Fsc».

© RIPRODUZIONE RISERVATA