Mercatone Uno, è fallimento: chiuse tutte le sedi, «operai licenziati via whatsapp»

Mercatone Uno, è fallimento: chiuse tutte le sedi, «operai licenziati via whatsapp»
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Sabato 25 Maggio 2019, 14:32 - Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 10:13

Un messaggio via chat girato ieri sera ai direttori dei negozi e poi passato nelle nella notte nella chat dei dipendenti per informare della sentenza emessa dal tribunale di Milano che dopo settimane di fiato sospeso ha respinto il concordato e dichiarato il fallimento della Shernon holding srl (Mercatone Uno) fissando al prossimo 22 ottobre l'udienza davanti al giudice delegato per l'esame dello stato passivo.
Da oggi quindi è uffiaciale: le sedi del Mercatore chiudono i battenti e tutti gli operai resteranno senza lavoro e in assemblea permanente. Una situazione choc temuta e denunciata più volte negli ultimi mesi che ora arriva alle peggiori conseguenze, anche per i clienti, impossibilitati a ritirare la merce ordinata.
La Shernon Holding srl, nell’agosto 2018 aveva rilevato i negozi della catena italiana della grande distribuzione di mobili e accessori d'arredo, poi l'annuncio del piano di rilancio per ottenere già ampi ricavi a partire dal 2022, infine la crisi e il fallimento. 

In Puglia sono più di 250 i dipendenti  nei tre punti vendita di Mercatone Uno in Puglia, sui 1.800 lavoratori del gruppo in Italia. Lo sottolineano in diversi comunicati i sindacati regionali Cgil e Filcams, Uil e Uiltucs, dopo la dichiarazione di fallimento che sottolineano anche un altro aspetto inquietante della vicenda: ai dipendenti non sarebbe arrivata alcuna lettera di licenziamento o avviso ufficiale. Ma solo il messaggio whatssapp da cui hanno appreso il fallimento della catena e quindi la fine del loro posto di lavoro.

«Ci chiediamo chi e come ha vigilato su questa operazione nelle stanze del Mise e nell’amministrazione straordinaria che ha gestito la crisi precedente», affermano il segretario della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, e la segretaria Filcams, Barbara Neglia che rilevano come sia «della notte scorsa il messaggio ai direttori dei negozi che oggi non ci sarebbe stata nessuna apertura a causa del fallimento della Shernon Holding, che aveva rilevato il marchio della catena di grande distribuzione».

Intanto per il 28 maggio c'è già una convocazione presso la task force regionale e il 30 presso il Mise. Quet'ultimo incontro, inizialmente previsto per verificare le condizioni di continuità aziendale, dovrà necessariamente prevedere l’avvio di tutte le procedure per garantire i lavoratori.
 

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