Cambiamento climatico e alluvioni, l'analisi di Luca Mercalli: «Colpa del surriscaldamento. Ridurre voli e consumo di carne»

Cambiamento climatico e alluvioni, l'analisi di Luca Mercalli: «Colpa del surriscaldamento. Ridurre voli e consumo di carne»
di Giuseppe ANDRIANI
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Domenica 21 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:45

Quello che è accaduto nelle Marche, l’alluvione con 14 vittime e ingenti danni, non è frutto del caso. Ne è convinto Luca Mercalli, presidente della Società meteorologica italiana, volto noto della tv per le frequenti ospitate a “Che tempo che fa” e per la propria trasmissione scala Mercalli. È intervenuto in Università del Salento, durante l’incontro che ha aperto la settimana della biodiversità. Ha preferito collegarsi in video, per dare un segnale: «Perderò la buona cucina salentina - ha detto scherzando - ma penso che per motivi legati all’ambiente dovremmo limitare gli spostamenti non necessari». Il convegno, dal titolo “Presagi della diversità e rischi del cambiamento climatico: la sesta edizione della Settimana della biodiversità pugliese (agricoltura, alimentazione e ambiente)” ha visto la partecipazione dell responsabile della biodiversità terrestre e gestione sostenibile dei sistemi agro-forestali di Ispra e rappresentante nazionale di Ipbes Lorenzo Ciccarese; il coordinatore dell’unità operativa dell’Università del Salento del National Biodiversity Future Centre, Alberto Basset; il responsabile dei progetti Biodiverso Karpos e Biodiverso Veg e curatore della Settimana della biodiversità pugliese, Pietro Santamaria; il responsabile dei progetti sulla biodiversità che il Disteba ha in carico in qualità di partner scientifico, Luigi De Bellis. Con i saluti dell’assessore regionale, Donato Pentasuglia, della direttrice del Masaf, Carmela Covelli, e del direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche Ambientali di Unisalento, Ludovico Valli. E le conclusioni di Luigi Trotta, dirigente Sezione competitività delle filiere agroalimentari della Regione Puglia. 

L'analisi di Mercalli

L’intervento di Mercalli ha messo sul tavolo una serie di criticità fortemente correlate all’attualità. Non solo il tentativo di dare una spiegazione a quanto accaduto nelle Marche, ma anche la paura che possa avvenire altrove. Anche la Puglia teme: circa 119mila gli abitanti della regione più esposti al rischio alluvioni, secondo gli ultimi dati Isspra. Mercalli ha parlato dalla provincia di Torino, dove vive.
«Da qualche ora anche il Piemonte è sotto una pioggia battente, speriamo non succeda nulla di grave - ha detto -.

La siccità durata per 17 mesi, un’anomalia, viene scacciata con un’altra anomalia. Praticamente si concentra in pochi giorni tutta la pioggia che dovrebbe scendere in un anno. L’agricoltura fiorente dell’Emilia Romagna ci metterà mesi, se non anni, per riprendersi». Il tema dell’agricoltura è sentito, negli occhi le immagini dei contadini in lacrime per il raccolto perso. Mercalli, da studioso del clima, però ha pochi dubbi sulle cause. «Sentiamo un’enorme quantità di stupidaggini. Viviamo ancora di luoghi comuni già debellati dalla comunità scientifica. Si parla di mancata pulizia degli argini dei fiumi, di interventi mancati su alcune infrastrutture. Certo, una gestione non corretta ha influito, ma il problema è il surriscaldamento. Nelle Marche sono accaduti due eventi in 15 giorni che sarebbero dovuti essere diluiti in un periodo tra i 50 e i 100 anni. L’evento del 2 maggio lasciava pensare che il pericolo fosse scampato. E invece dopo 15 giorni ne è arrivato uno ancora peggiore. Dire che i terreni delle Marche non hanno assorbito la pioggia è una banalità: il problema non è questo, è che due settimane prima era successa la stessa cosa».

E allora? Intanto bisogna analizzare le cause del surriscaldamento, che con gli strumenti attuali è più semplice. «L’agricoltura è al tempo stesso vittima e causa del surriscaldamento. Vittima perché ne subisce i danni, causa perché il 25-30% delle emissioni di Co2 derivano proprio dall’agricoltura. Poi c’è l’elemento della deforestazione: si sottrae così ossigeno. E l’allevamento del bestiame, in particolare del bovino. Una forte componente dell’inquinamento deriva da qui». «Possiamo e dobbiamo ridurre le emissioni - ha detto Mercalli, mostrando alcuni grafici allarmanti e ricordando come sia fondamentale il ruolo delle istituzioni -. Non possiamo arrivare a zero, ma possiamo ridurre alcuni sprechi. E mi riferisco ai viaggi, che non sempre sono necessari, al consumo di carne. Il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha commentato i dati sul surriscaldamento in maniera dura, ma nessuno lo ascolta. Anche noi accademici dovremmo essere più duri, bisogna prendere posizione contro i negazionisti, spiegare al mondo che dicono sono frottole». 

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