L'intervista/Lopalco: «Mie parole su Emiliano pezzo di una vecchia intervista. Le dimissioni? Solo per divergenze di idee»

L'ex assessore spiega le sue dichiarazioni rilasciate alla trasmissione Report sul rapporto tra il presidente pugliese e l'ex capo della Protezione Civile

Pier Luigi Lopalco
Pier Luigi Lopalco
di Alessandra LUPO
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Mercoledì 12 Aprile 2023, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 07:12

Pier Luigi Lopalco, consigliere regionale ed assessore alla sanità finito al centro della bufera dopo il servizio sulla sanità pugliese andato in onda lunedì scorso a Report. Nell’intervista l’epidemiologo prende una posizione molto netta nei confronti del presidente Michele Emiliano. Lo accusa apertamente di aver inseguito le classifiche vaccinali mettendo in discussione le sue scelte da esperto nella materia e poi di essersi affidato a Mario Lerario senza preoccuparsi di come operasse il capo della protezione civile poi arrestato per tangenti. 
Consigliere Lopalco, lei fa parte della maggioranza regionale e recentemente ha anche aderito al Pd che è la colonna portante della coalizione di centrosinistra, non le sembra un ruolo in contraddizione con la sua opinione su Emiliano?
«Quella mandata in onda da Report è una vecchia intervista rilasciata a ridosso delle mie dimissioni da assessore alla Sanità, in cui non feci alcun mistero di non trovarmi d’accordo con alcune scelte della giunta e del presidente sulla materia. Oggi molte di quelle perplessità sono state superate dai fatti ma allora non mi pare fosse nulla di più di ciò che un normale cittadino pugliese potesse pensare».
Allora lei disse che non era mai stato coinvolto nelle scelte su Ospedale in Fiera. Era quello il motivo delle dimissioni?
«No, il mio problema era una differenza di vedute con il presidente su come gestire il settore. E feci l’unica cosa che a mio parere andava fatta: dare le dimissioni da assessore».
Ma cosa pensava di quel progetto?
«Non fui mai coinvolto se non a livello iniziale, quando ero ancora nella task force regionale per combattere la pandemia: subito dopo la prima ondata di Covid ci venne chiesto se servissero altri posti letto e noi dicemmo che “sì, servivano come il pane”. Sul resto non abbiamo più messo bocca e non ci sono state polemiche o rotture». 
Però nell’intervista lei ipotizza che a Emiliano convenisse affidarsi a Lerario anche a costo che agisse “ai margini della legalità”. Anzi la definisce una scelta di comodo e senza responsabilità dirette da parte del presidente. Parole di un certo peso...
«Era una conversazione tra me e il giornalista. Guardando la trasmissione si capisce che la mia dichiarazione era un pezzetto off the record montato all’interno di un discorso molto più ampio».
Lei da allora ha recuperato la fiducia nell’operato della Giunta sulla sanità?
«Io sono sempre rimasto in maggioranza avendone fiducia: ho avuto differenze di venute su temi specifici che riguardavano la mia materia, ma sull’azione di governo io sono solidale al 99%, collaboro con il nuovo assessore con cui ho un rapporto molto cordiale».
Non trovò sbagliata la scelta come suo successore di Rocco Palese, criticata da maggioranza e opposizione perché in arrivo dal centrodestra?
«Fui neutrale, ammetto che si potesse ragionare sui motivi di opportunità politica alla base della scelta ma sulla figura di Rocco Palese e sulla sua professionalità non ho mai avuto nulla da ridire». 
Consigliere, Il gruppo consiliare di Azione le chiede di andare in Commissione e spiegare meglio come andarono le cose anche tenuto conto di quello che l’ospedale costa ai pugliesi ogni mese pur essendo chiuso. Raccoglierà l’invito?
«Dovrei andare in commissione per commentare un’intervista di più di un anno fa? Io direi piuttosto: cerchiamo di non alimentare le polemiche attorno e andiamo avanti con il lavoro da fare. Perché ne abbiamo parecchio». 
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