La Procura di Bari ascolterà come persona informata dei fatti il deputato e segretario regionale del Pd pugliese, Marco Lacarra, dopo la doppia denuncia pubblica su presunti furbetti del vaccino. Già nelle scorse ore c'è stato un contatto informale tra i pm inquirenti e il deputato, la data dell'ascolto, però, non è stata formalizzata per problemi personali del segretario. Ma l'appuntamento è stato solo rinviato di qualche giorno, Lacarra ha già dato la sua massima disponibilità a riferire tutto quello di cui è a conoscenza. Due giorni fa, il deputato ha denunciato attraverso un post su facebook e un comunicato stampa «gravissime crepe nel piano vaccinale e fatti gravissimi accaduti in Puglia» relativi a «persone che non hanno alcun titolo per accedere ai vaccini anti-Covid» e che, invece, «riescono a farselo somministrare sfruttando conoscenze e favori».
Visto il post, il presidente Michele Emiliano ha immediatamente incaricato il Nucleo ispettivo regionale sanitario (Nirs) di approfondire la vicenda.
Sulla regolarità nella somministrazione dei vaccini, già dal 26 gennaio il Nirs ha avviato verifiche per accertare, sulla base dell'età e della professione, se tra i cittadini vaccinati si sia intrufolato qualche illegittimo destinatario della dose, fuori cioè dalle categorie prioritarie stabilite dal piano vaccinale nazionale. Gli ispettori, sotto il coordinamento di La Scala, sono al lavoro su elenchi contenenti migliaia di nomi dalla cui analisi sarebbero emerse già alcune anomalie. Parallelamente, intanto, prosegue l'inchiesta penale della Procura di Bari, coordinata dal pm Baldo Pisani e delegata ai carabinieri del Nas, tuttora senza indagati né ipotesi di reato. Per il momento gli investigatori si stanno concentrando sulla fase 1 della campagna vaccinale, quella di gennaio che ha coinvolto personale sanitario ed Rsa. Degli oltre 30 mila nomi acquisiti sono in corso verifiche su circa mille che risultano fuori dagli elenchi.