Migliaia di reperti archeologici conservati in casa: denunciati due pensionati di 82 e 67 anni di Bari. In casa nascondevano reperti archeologici risalenti tra il IV e il III secolo avanti Cristo. In particolare il più anziano, nella sua abitazione, aveva 2195 monete risalenti a quell'epoca e, in una teca della sala da pranzo, 30 tra anfore, coppette e unguentari. I controlli dei carabinieri sono iniziati in un immobile di proprietà del 67enne, in passato un'officina meccanica, nel quartiere Loseto di Bari.
Lì sono state trovate attrezzature meccaniche e utensili da lavoro, oltre a rifiuti speciali derivanti dall'illecita attività abusiva esercitata (come fusti di oli esausti, batterie dismesse, pneumatici fuori uso e pezzi di ricambio) in violazione della normativa ambientale. All'uomo è stato contestato l'esercizio abusivo di attività di meccatronica, ha ricevuto una multa di oltre 5mila euro ed è stato deferito in stato di libertà per gestione illecita dei rifiuti.
I due sono stati denunciati a piede libero per ricettazione di beni culturali e violazioni in materia di alienazione di beni culturali, i reperti sono stati sequestrati e custoditi temporaneamente presso il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Bari, in attesa di accertamento dell'autenticità da parte di personale della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari.