Caro energia, «Da Tap compensazioni per abbassare la bolletta». È già lite sulla proposta

Caro energia, «Da Tap compensazioni per abbassare la bolletta». È già lite sulla proposta
di Alessandra LUPO
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Venerdì 2 Settembre 2022, 05:35 - Ultimo aggiornamento: 07:19

Dopo anni di lotta e di incomunicabilità, di tavoli a vuoto e processi, oggi la speranza di setacciare dall’intera operazione Tap qualche benefit per la Puglia è che il treno dei “ristori” per i territori interessati dal gasdotto faccia un’ultima fermata. Pur essendo finiti i tempi delle ruspe, la multinazionale non ha mai formalmente chiuso al dialogo con il Governo né con gli enti locali ma di fatto i tentativi falliti e la richiesta milionaria di risarcimento danni da parte di Comune di Melendugno e Regione Puglia per l’impatto del gasdotto hanno creato un clima di gelo. 

La proposta di legge depositata in Regione


Poi è arrivata la crisi energetica e l’estremo tentativo di dare una risposta allo spettro del caro bollette, è arrivato con la proposta di legge depositata da alcuni consiglieri regionali di centrosinistra per garantire ai pugliesi sconti alla bolletta del gas con le compensazioni territoriali da parte della multinazionale che gestisce il gasdotto che dall’Azerbaijan porta metano in Italia approdando sulle coste salentine. Primo firmatario è il presidente della commissione Bilancio, Fabiano Amati (Pd): «Abbiamo depositato una proposta di legge per disporre e accettare le compensazioni territoriali da Tap e destinarle a sconti in bolletta sul gas delle famiglie pugliesi. Ora subito in commissione e poi in aula». La proposta di legge è stata sottoscritta dai consiglieri Pd Filippo Caracciolo, Michele Mazzarano e Ruggiero Mennea, e dal consigliere del gruppo Misto Antonio Tutolo. «Chiedo innanzitutto a tutti i colleghi - aggiunge Amati - di sottoscrivere la proposta di legge, aperta ovviamente a ogni eventuale miglioramento. L’eccessivo aumento del prezzo del gas e l’incidenza di questo sui bilanci delle famiglie pugliesi ha fatto emergere l’importanza strategica del gasdotto e l’irragionevolezza di ogni forma di contrasto alla realizzazione dell’opera». 
Il testo prevede una compensazione del 3 per cento, così come per le fonti di energia rinnovabili Fer, del valore commerciale del volume di gas importato in Italia attraverso il gasdotto. “Circa i beneficiari e le modalità di distribuzione delle compensazioni - si legge -, si prevede lo sconto diretto nelle fatture delle famiglie pugliesi, attraverso una modalità concordata dagli stessi protagonisti della catena di approvvigionamento e distribuzione del gas, ovvero, in caso di mancato accordo, attraverso una determinazione della Regione Puglia”.

La mancata convergenza bipartisan


Sulla questione, era arrivata anche una mozione del consigliere di Puglia Domani Paolo Pagliaro, che impegnava la Giunta regionale ad aprire un dialogo. Ma il trasversalismo è durato poche ore, perché già ieri la Lega rivendicava la primogenitura della proposta: «Troviamo davvero divertente che il consigliere Amati ci chieda di sottoscrivere una proposta di legge che, nei contenuti, siamo stati noi della Lega a depositare prima di lui. Mentre infatti il collega annunciava di aver presentato una pdl per garantire ai pugliesi sconti alla bolletta del gas con le compensazioni territoriali da parte della multinazionale Tap, il nostro progetto legislativo dal titolo “Misure regionali di compensazione ambientale per la transizione energetica” era già stato protocollato da ore», dichiarano il segretario regionale della Lega in Puglia, Roberto Marti, il capogruppo in Consiglio regionale Davide Bellomo, e i consiglieri Giacomo Conserva, Gianfranco De Blasi e Joseph Splendido

Le critiche del Terzo Polo


E la polemica politica non è solo quella frontale. Dal Terzo Polo, infatti, la coordinatrice regionale di Italia Viva (e candidata agli uninominali nel collegio di Lecce) Ada Fiore boccia la proposta con le seguenti motivazioni: «Tap non è proprietaria del gas ma solo il vettore, il gas prodotto è già venduto, ma soprattutto - ricorda Fiore - le eventuali compensazioni facevano parte della trattativa iniziale». Il tempo insomma sarebbe scaduto. Nelle sue parole si legge in controluce la delusione del leader di Italia Viva Matteo Renzi, premier all’epoca dei fatti e grande sponsor di Tap. Tra i democratici invece, la proposta Amati fa breccia e il deputato Alberto Losacco la definisce «un chiaro e molto pratico passaggio dalle parole ai fatti.

Sono certo che Emiliano - conclude Losacco - definirà presto tutto ciò che sarà possibile fare per ridurre al massimo il peso degli aumenti in bolletta, cercando di colmare in qualche misura anche tutti gli incomprensibili ritardi infrastrutturali generati da ostilità irragionevoli, purtroppo avallati dalla maggior parte della classe politica di ogni coalizione».

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