ROMA - Promuovere l'uso "comune" dei beni culturali delle regioni meridionali da parte della collettivita' come strumento di coesione sociale: e' l'obiettivo della terza edizione del Bando "Il bene torna comune", promosso dalla Fondazione con il Sud. Una iniziativa che ha permesso di individuare 14 beni inutilizzati nel Mezzogiorno e che ora potranno essere valorizzati con interventi proposti dalle comunita' locali, da organizzazioni non profit in partnership con altre associazioni, imprese, istituzioni.
La Fondazione mette a disposizione fino a 4 milioni di euro di risorse private per finanziare attivita' sociali e culturali economicamente sostenibili, capaci di favorire la piena fruizione dei beni da parte della collettivita' e di sviluppare un processo di sviluppo locale.
Sette beni si trovano in Puglia: Castello di Sannicandro di Bari, Chiesa e convento delle Olivetane a Bitonto (BA), Bastione di San Giacomo a Brindisi, Palazzo Amati a Taranto, Convento dei Francescani Neri a Specchia (LE), Palazzo Marchesale Belmonte Pignatelli a Galatone (LE), Distilleria Nicola De Giorgi a San Cesario di Lecce (LE).
Cinque beni si trovano in Sicilia: Villa Manganelli a Zafferana Etnea (CT), Chiesa della Madonna della Raccomandata a Sciacca (AG), Castello di Federico II a Giuliana (PA), Padiglione 10 e Padiglione 20 dei Cantieri culturali alla Zisa di Palermo. Due in Campania: Palazzo Macchiarelli a Montoro (AV), Palazzo di Paolo V a Benevento. La proprieta' di ognuno dei 14 beni ha gia' stipulato un accordo con la Fondazione per concedere al soggetto responsabile della proposta di progetto che sara' selezionata e finanziata con il Bando la disponibilita' dell'immobile per un periodo di almeno 10 anni. Le richieste di contributo non possono superare i 500 mila euro, con una quota massima del 50% per i costi di ristrutturazione e di restauro del bene.