Lutto a Unisalento, addio al professore Mazzorin. Aveva diretto anche il Musa

Il docente, di origini romane, si è spento all'età di 68 anni. È stato direttore del Museo Storico-Archeologico dell’Università del Salento dal 2018 al 2022.

Il professore Jacopo De Grossi Mazzorin
Il professore Jacopo De Grossi Mazzorin
di Mattia CHETTA
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Domenica 5 Febbraio 2023, 21:44 - Ultimo aggiornamento: 6 Febbraio, 12:49

Lutto nel mondo accademico. Si è spento ieri, all'età di 68 anni, il professore Jacopo De Grossi Mazzorin, docente di Archeozoologia a UniSalento e direttore del Museo Storico-Archeologico dell’Università del Salento dal 2018 al 2022.

Nel curriculum anche le missioni archeologiche 

Originario di Roma, durante la sua lunga carriera ha partecipato a numerosi scavi archeologici in Italia, collaborando attivamente a diverse missioni italiane all’estero (come in Turchia, Siria, Malta, Marocco, Nepal e Repubblica Dominicana). È stato inoltre tra i soci fondatori dell’Aiaz (Associazione italiana di archeozoologia), di cui era anche consigliere. All'attivo Mazzorin contava più di 200 pubblicazioni tra monografie, libri curati e articoli su rinomate riviste accademiche.

Il cordoglio sui social

Tantissimi i messaggi di cordoglio che si sono susseguiti in queste ore da parte di studenti e colleghi. Dall'Associazione italiana archeologi al Parco archeologico del Colosseo passando per il Musa all'Università di Chieti.

"Ottimo studioso, fondatore della Archeozoologia in Italia, attivo su più campi, della preistoria e della storia antica medievale e moderna, ha fornito un apporto fondamentale per fondere il dato faunistico con gli altri sistemi di fonti archeologiche e soprattutto con l’interpretazione storico-archeologica", ha scritto du Facebook il professore Giuliano Volpe, docente nel Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica a UniBa. "Aveva realizzato nell’Università di Lecce uno straordinario laboratorio di archeozoologia che per decenni è stato un riferimento fondamentale.

Quando due miei bravi allievi vollero, su mia sollecitazione, avviarsi all’archeozoologia fu a lui che chiesi di formarli, come aveva formato tanti altri giovani ricercatori. Scherzavamo spesso sulla sua fede laziale, unico aspetto che ci divideva, perché Jacopo era anche una persona simpatica intelligente curiosa e ironica. Mi addolora moltissimo in questo momento anche la mancata conclusione del suo percorso accademico come pure avrebbe abbondantemente strameritato".

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