Pagamenti ai fornitori, per le aziende pugliesi aumentano i ritardi gravi: solo uno su 4 è puntuale

Pagamenti ai fornitori, per le aziende pugliesi aumentano i ritardi gravi: solo il 25,7% è puntuale
Pagamenti ai fornitori, per le aziende pugliesi aumentano i ritardi gravi: solo il 25,7% è puntuale
di Alessio PIGNATELLI
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Giovedì 2 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 14:56

Il 18,3 per cento delle aziende pugliesi ha pagato i fornitori con un ritardo superiore a un mese mentre solo il 25,7 per cento è riuscito a mantenere fede ai propri impegni entro la scadenza dei termini. Quest’ultimo dato fa sì che la Puglia sia al quindicesimo posto della classifica italiana stilata dallo studio pagamenti di Cribis (società del gruppo Crif specializzata nella business information) aggiornata al 30 giugno 2021 e che confronta primo e secondo trimestre di quest’anno. Peggio fanno Sicilia, Calabria e Campania che si piazzano agli ultimi tre posti della graduatoria dei “puntuali”: una triste conferma delle difficoltà del Mezzogiorno seppure siano tutte le regioni a scontare problemi con quelle settentrionali ad aver subito il colpo maggiore rispetto alla pre pandemia.

Il report

La fotografia racconta le difficoltà dovute alla pandemia in tutta Italia e l’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla puntualità dei pagamenti delle imprese.

A confronto con il trimestre precedente, in Puglia diminuiscono i pagamenti puntuali (-1,5%) e aumentano quelli effettuati con ritardi superiori ai 30 giorni che passano dal 18,3% al 18,4%, con una variazione del +0,5%. Andando a scandagliare i territori, i pagamenti in grave ritardo aumentano a Barletta-Andria-Trani, dove sono passati dal 17,1% al 18,1% (+5,8%), Lecce (da 18,8% a 19%, con una variazione del +1,1%) e Foggia (da 18,8% a 18,9%, +0,5%). Fatta eccezione per Taranto, dove rimangono stabili al 26,5%, i pagamenti alla scadenza diminuiscono in tutte le province pugliesi, con Barletta-Andria-Trani che registra il decremento più elevato (-3,7%).

Nella classifica nazionale delle province sui pagamenti puntuali, tra quelle pugliesi la migliore è Bari al settantaduesimo posto seguita da Barletta-Andria-Trani (78esima), Lecce (81esima), Taranto (86esima), Foggia (90esima) e Brindisi (91esima). Rispetto a marzo, Bari è l’unica a guadagnare posizioni mentre Barletta-Andria-Trani e Foggia ne perdono quattro, Taranto due, Brindisi una, mentre Lecce rimane stabile. Allargando l’obiettivo a livello nazionale e stavolta facendo un confronto col periodo pre pandemia, secondo lo studio rispetto a fine 2019 i pagamenti oltre 30 giorni in Italia sono aumentati del 21,9%.

Fra le regioni, colpite soprattutto Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Liguria. A giugno le aziende italiane che pagano i propri fornitori con un ritardo di oltre 30 giorni sono il 12,8%, un dato in lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente (-2,3%), ma in crescita del 21,9% rispetto a fine 2019. «Nonostante i dati sui pagamenti in grave ritardo indichino un peggioramento rispetto alla situazione pre pandemia - ha spiegato Marco Preti, amministratore delegato di Cribis - un segnale positivo viene dalle imprese che pagano puntualmente i fornitori e che al 30 giugno scorso sono il 36,5%, un numero in aumento sia rispetto a fine 2020 (+2,2%) che in confronto con fine 2019 (+5,2%)».

I settori più penalizzati

Il ranking regionale della puntualità è guidato dalla Lombardia (45,7%), seguita da Emilia-Romagna (44,6%), Veneto (44%), Friuli – Venezia Giulia (43%) e Marche (42,6%). Come anticipato, la Puglia è quindicesima (25,7%) mentre in ultima posizione troviamo la Sicilia (19,8%), preceduta da Calabria (20,7%) e Campania (23,3%). Sicilia, Calabria e Campania (nell’ordine) detengono inoltre il primato negativo per quanto riguarda i pagamenti oltre i 30 giorni, rispettivamente con il 22,3, il 22,1 e il 20,1%. Interessante, infine, la classifica dei comparti che può dare alcune indicazioni a livello generale. Per quanto riguarda i settori, lo studio di Cribis indica quello dei servizi finanziari come il più puntuale (47,9%), seguito da costruzioni (43,4%) e trasporti e distribuzione (41,9%), mentre commercio al dettaglio (+26,3%), manifattura (+22,1%), servizi (+17,2%) e commercio all’ingrosso (+14%) sono quelli dove si registra la variazione percentuale più elevata nei pagamenti oltre 30 giorni rispetto a fine 2019.

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