Litorale, anche la Regione impone
di liberare metà delle spiagge

Litorale, anche la Regione impone di liberare metà delle spiagge
di Flavia Scicchitano
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Venerdì 26 Giugno 2015, 03:38 - Ultimo aggiornamento: 08:07
Stabilimenti balneari addio. O quasi. Cambiano le regole sul litorale laziale: adesso almeno il 50% delle spiagge dovranno essere libere o, comunque, diventare spiagge libere con servizi.





La svolta arriva con la nuova legge regionale che ridefinisce “l'utilizzo del demanio marittimo per finalità turistico-ricreative”, approvata ieri alla Pisana con 36 si e 8 no. «Una riforma storica, attesa da 22 anni, che porta il Lazio all'avanguardia tra le regioni italiane», ha commentato il governatore, Nicola Zingaretti. Nella nuova concezione del litorale (che modifica la normativa del 2007) da Ostia a Latina (primato di km di costa: 184 su 361) cambia tutto. I Comuni dovranno riservare alla “pubblica fruizione” almeno la metà dell'arenile di propria competenza, ferma la facoltà di stabilire una percentuale superiore.



In caso di mancata ottemperanza non potranno rilasciare nuove concessioni e dovranno stabilire nel cosiddetto Pua modalità e criteri per raggiungere la percentuale alla scadenza delle concessioni in essere. «Sarà più facile abbattere entro la prossima stagione balneare il lungomuro di Ostia - ha detto l'assessore alla Legalità di Roma, Alfonso Sabella - Un sogno che diventa realtà».

Ma non solo. I Comuni dovranno garantire un rapporto equilibrato tra spiagge libere e spiagge libere con serviziagli utenti, su cui non potranno preposizionare attrezzature balneari e servizi che precludono la libera fruizione dell'arenile. Poi incentivi per l'utilizzo del demanio marittimo anche in inverno.



Nuove regole in materia di trasparenza e legalità: i Comuni dovranno pubblicare sui propri siti istituzionali, pena il mancato accesso ad agevolazioni finanziarie regionali, tutte le informazioni sulle concessioni. E l'abolizione del “rinnovo automatico” delle concessioni demaniali marittime (in contrasto con la direttiva Bolkestein), da assegnare con procedura di evidenza pubblica. Infine le nuove definizioni: stabilimenti balneari, spiagge libere con servizi e spiagge libere. Entro 60 giorni dall'entrata in vigore della legge la Regione dovrà adeguare il regolamento regionale del 2009 ed entro i 30 giorni successivi adottare il Pua. I Comuni dovranno adeguare i loro Pua entro 180 giorni.
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