Covid, Corea del Nord in crisi: 400mila casi in un giorno. Seul offre farmaci e vaccini ma Kim Jong Un non risponde e mobilita l'esercito

Il leader si è fatto fotografare mentre ispeziona le farmacie: vaccini e medicinali non stanno arrivando alla popolazione

Covid, Corea del Nord in crisi: 400mila casi in un giorno. Seul offre farmaci e vaccini ma Kim Jong Un non risponde e mobilita l'esercito
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Lunedì 16 Maggio 2022, 16:48 - Ultimo aggiornamento: 17 Maggio, 12:58

In Nord Corea Kim Jong Un sta ispezionando le farmacie perché si è adirato con il suo gabinetto per non aver fornito medicinali contro il Covid-19 ai cittadini in tempo. Li ha accusati di non aver riconosciuto «nella dovuta maniera la crisi attuale». Nella foto scattata dall'agenzia governativa lo si vede all'interno di una farmacia, con la mascherina chirurgica. In Nord Corea il Covid-19 sta esplodendo. L'Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato un allarme sulla diffusione molto rapida del coronavirus in Corea del Nord, dove «programmi di vaccinazione devono ancora iniziare». «Con il Paese che non ha ancora iniziato la vaccinazione contro il Covid-19, c'è il rischio che il virus si diffonda rapidamente tra la popolazione se non viene arginato con misure immediate e adeguate», afferma in una dichiarazione Poonam Khetrapal Singh, direttrice regionale dell'Oms per la regione del sud-est asiatico dopo le notizie arrivate dalla Corea del Nord. Nella dichiarazione l'Oms precisa di non aver ancora ricevuto informazioni direttamente dalle autorità della Corea del Nord e ribadisce l'impegno a «sostenere il governo e la popolazione per rispondere alla pandemia e salvare vite».

La decisione più rilevante di Kim delle ultime ore non riguarda certo l'ispezione delle farmacie ma quella di mobilitare l'esercito.

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Ha firmato un ordine esecutivo in qualità di capo della Commissione militare centrale del Partito dei Lavoratori per la mobilitazione di medici ed attrezzature sanitarie dell'Esercito popolare. Nel mezzo dell'impennata di «casi febbrili», l'agenzia ufficiale Kcna ha riferito che sono stati segnalati oltre 392.900 infezioni in un periodo di 24 ore fino al tardo pomeriggio di domenica, con un aumento di 90.000 unità sul giorno precedente e con l'aggiunta di otto decessi. 

La Corea del Nord ha 26 milioni di abitanti e ha riportato più di 1,21 milioni di casi di febbre e 50 decessi in totale da quando ha confermato giovedì il suo primo caso di Covid-19, ad oltre due anni dall'inizio della pandemia. Nell'ennesima riunione di emergenza del Politburo tenuta domenica, Kim «ha fortemente criticato il gabinetto e il settore della sanità pubblica per il loro atteggiamento irresponsabile nel lavoro fatto e per l'incapacità organizzativa ed esecutiva».

Dicendo che i medicinali forniti dallo Stato non erano stati consegnati alle persone attraverso le farmacie «in tempo», Kim ha affermato che i funzionari responsabili delle forniture «non stavano riconoscendo nella dovuta maniera la crisi attuale».

Per questo, il leader ha ordinato il rilascio dei medicinali dalle riserve statali ispezionando personamente la consegna nelle farmacie. A Seul, il presidente Yoon Suk Yeol ha espresso oggi la volontà di sostenere la Corea del Nord con forniture medico-sanitarie necessarie, vaccini inclusi, per debellare il coronavirus, se Pyongyang avesse accettato l'aiuto. Fino al tardo pomeriggio, la proposta inviata da Seul non aveva ancora ricevuto risposte. È probabile che i kit per i test contro il Covid-19 e i farmaci terapeutici scarseggino in Corea del Nord, così come sono ritenuti inesistenti i vaccini. L'agenzia di stampa sudcoreana Yonhap ha riferito domenica che Pyongyang ha chiesto alla Cina sostegno d'urgenza per affrontare la pandemia.

Senza vaccini e senza modelli di analisi adatti a studiare le curve dei contagi la Corea del Nord rischia una crisi sanitaria e sociale simile alla carestia che ha sofferto negli anni Novanta. 

 

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