Vaccini, “fuori lista” alla caserma Zappalà di Lecce: i Nas acquisiscono gli elenchi dei caregiver

Acquisiti gli elenchi di coloro che hanno ricevuto la dose come caregiver

Vaccini, “fuori lista” alla caserma Zappalà di Lecce: i Nas acquisiscono gli elenchi dei caregiver
di Maddalena MONGIò
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Mercoledì 14 Aprile 2021, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 20:04

Lente d'ingrandimento sui caregiver. Il Nas di Lecce ha acquisito, l'altro ieri, le autocertificazioni rilasciate dai caregiver vaccinati nella caserma Zappalà, hub vaccinale di Asl Lecce. Gli accertamenti sono tesi a verificare se effettivamente tutti i caregiver che si sono presentati al punto vaccinale siano conviventi o prestino assistenza continuativa a disabili gravi ai sensi dell'articolo 3 comma 3 della legge 104 del 1992. Il campo delle verifiche dei Nas, in tutt'Italia, investe anche i caregiver dopo le indagini a tutto campo sui furbetti del vaccino, ossia quelle persone che sin dalle prime battute della campagna vaccinale sono riuscite a farsi vaccinare senza aspettare il proprio turno. Qui i furbetti sarebbero i caregiver, ossia chi si è spacciato per persona che convive o assiste assiduamente un disabile grave. Un'indagine non semplice, almeno per la seconda fattispecie.

Il faro dei Nas

Tra le altre il Nas ha puntato l'attenzione su quelle classi d'età per le quali al momento non è stata ancora disposta la possibilità di vaccinazione. Tolleranza zero, questo il clima che si respira e che incombe come una cappa sul variegato mondo dei furbetti in cui si annoverano anche quelli che a tutti i costi non vogliono AstraZeneca e vorrebbero Pfizer. Ad aprire le porte ai caregiver è stata l'ordinanza del commissario straordinario per l'emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, che ha determinato l'ordine di priorità per gli over 80, per i fragili, i familiari conviventi, i caregiver. A seguire le persone di età compresa tra i 70 e i 79 anni e quelle tra i 60 e i 69 anni utilizzando prevalentemente il vaccino Vaxzevria conosciuto con il nome del produttore, ossia AstraZeneca.

Quindi eventuali deroghe sull'utilizzo, in pratica la somministrazione di siero differente (Pfizer, Moderna e quando arriverà Johnson&Johnson) dovranno essere motivate da ragioni di salute del vaccinato. Prima dei caregiver il faro si è acceso su chi ha dribblato la fila per farsi somministrare il vaccino anti Covid.

Il quadro nazionale

Un fenomeno che a livello nazionale conta migliaia di persone che non rientrano né fra gli ospiti delle Rsa, né fra il personale sanitario e socio-sanitario, né fra gli over 80 e che per Asl Lecce è stato stimato in circa 100 somministrazioni. In questo caso sono scattati controlli incrociati sulle vaccinazioni anti Covid. Nella prima fase della campagna vaccinale la Asl ha disposto un'inchiesta interna per si è mosso il Noa Covid della Asl di Lecce (Nucleo Operativo Aziendale) per accertare le ragioni delle somministrazioni di vaccino contro il Covid agli amministrativi che, invece, al momento non erano negli elenchi del personale da vaccinare perché la priorità era data a chi ha contatto diretto con i malati e, perciò, gli operatori sanitari e chi presta servizio in reparto come, ad esempio, è il caso dei dipendenti di Sanitaservice che garantiscono la pulizia degli ospedali. Circa 100 amministrativi, con varie mansioni, che hanno dribblato la fila, ma c'è anche qualche medico andato in pensione a dicembre che non era stato depennato.

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