Ascoltati i primi messaggi indiziati di avere creato il caos alla caserma Zappalà di Lecce, nel giorno di Pasquetta dedicato alla vaccinazione degli assistenti dei disabili e degli anziani. Uno dei primi messaggi circolato nei gruppi Whatsapp, a volte trascritto e trasfigurato, è quello diffuso dal dottore Cosimo De Nuzzo nella giornata di Pasqua, fra un centinaio di aderenti al suo stesso sindacato. Un invito ad aderire a contribuire al successo di quella iniziativa, con indicazioni precise su come fosse stata organizzata la campagna di vaccinazione.
Il messaggio
«Buongiorno a tutti, sono Mino Nuzzo», attacca il messaggio diventato, anche questo, virale. «Da un colloquio intercorso questa mattina con il direttore del distretto, è emerso che domani faranno il vaccino day. Lo ha chiamato così scherzando ma è proprio una giornata intera dedicata alla vaccinazione di tutti i pazienti che si recheranno, previo avviso, adesso vi spiego come, nel drive-in istituito alla caserma Zappalà».
Fornisce numeri di sei componenti dello staff in servizio nell'hub di Lecce, il dottore Nuzzo. «Ad uno di questi numeri bisogna inviare o telefonare per dare il numero dei persone o degli aderenti. Si tratta di persone non deambulanti, portate con l'auto, non scenderanno dall'auto perché faranno il vaccino come al drive-in di San Cesario. Quindi con meno dispersione possibile e il dottore Giovannico mi ha detto di mandarne quanti più possiamo. Lo faranno la mattina e il pomeriggio. Chiamate questi numeri, diamo una mano al distretto, diamo una mano a chi ha chiesto di fare il vaccino a casa, perché ci sono tante difficoltà a fare il vaccino a casa».
Altri messaggi sono al vaglio degli investigatori per capire se si tratti - come quello del dottore Nuzzo - di comunicazioni di servizio fra addetti ai lavori o di iniziative di privati per istigare questo o quell'amico a cogliere al volo l'occasione della disponibilità dei vaccini.