Pasquetta di vaccinazioni e caos alla caserma Zappalà: sentito un medico dalla Digos

Pasquetta di vaccinazioni e caos alla caserma Zappalà: sentito un medico dalla Digos
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Venerdì 9 Aprile 2021, 08:25 - Ultimo aggiornamento: 10:02

Ascoltati i primi messaggi indiziati di avere creato il caos alla caserma Zappalà di Lecce, nel giorno di Pasquetta dedicato alla vaccinazione degli assistenti dei disabili e degli anziani. Uno dei primi messaggi circolato nei gruppi Whatsapp, a volte trascritto e trasfigurato, è quello diffuso dal dottore Cosimo De Nuzzo nella giornata di Pasqua, fra un centinaio di aderenti al suo stesso sindacato. Un invito ad aderire a contribuire al successo di quella iniziativa, con indicazioni precise su come fosse stata organizzata la campagna di vaccinazione.

Null'altro, secondo le prime valutazioni dei poliziotti della Digos, se non un invito a superare i problemi di mettere in pratica la vaccinazione a domicilio.

Il messaggio


«Buongiorno a tutti, sono Mino Nuzzo», attacca il messaggio diventato, anche questo, virale. «Da un colloquio intercorso questa mattina con il direttore del distretto, è emerso che domani faranno il vaccino day. Lo ha chiamato così scherzando ma è proprio una giornata intera dedicata alla vaccinazione di tutti i pazienti che si recheranno, previo avviso, adesso vi spiego come, nel drive-in istituito alla caserma Zappalà».
Fornisce numeri di sei componenti dello staff in servizio nell'hub di Lecce, il dottore Nuzzo. «Ad uno di questi numeri bisogna inviare o telefonare per dare il numero dei persone o degli aderenti. Si tratta di persone non deambulanti, portate con l'auto, non scenderanno dall'auto perché faranno il vaccino come al drive-in di San Cesario. Quindi con meno dispersione possibile e il dottore Giovannico mi ha detto di mandarne quanti più possiamo. Lo faranno la mattina e il pomeriggio. Chiamate questi numeri, diamo una mano al distretto, diamo una mano a chi ha chiesto di fare il vaccino a casa, perché ci sono tante difficoltà a fare il vaccino a casa».
Altri messaggi sono al vaglio degli investigatori per capire se si tratti - come quello del dottore Nuzzo - di comunicazioni di servizio fra addetti ai lavori o di iniziative di privati per istigare questo o quell'amico a cogliere al volo l'occasione della disponibilità dei vaccini.

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