Troppi tumori alla vescica, la Asl è pronta a studiare le falde

Troppi tumori alla vescica, la Asl è pronta a studiare le falde
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Venerdì 30 Dicembre 2016, 12:39 - Ultimo aggiornamento: 18:35

La Asl di Lecce è «pronta a studiare gli eventuali rischi per la salute provocati dalla presenza di rifiuti tossici interrati non solo nella discarica di Ugento (come rivelato da un collaboratore di giustizia, ndr) ma anche
nei territori limitrofi all'area interessata». L'obiettivo è verificare la qualità dell'acqua data «l'elevata incidenza nei
salentini dei tumori vescicali» e considerato che sono «tantissimi i pozzi artesiani che attingono dalla falda
profonda». Lo sottolinea una nota della Asl, in cui il direttore del dipartimento di Prevenzione, Giovanni De Filippis, parla di un «vuoto conoscitivo di particolare rilevanza per il Salento, che attinge la quasi totalità della propria acqua potabile dalla falda profonda autoctona».
Per questo, la Asl ha «già trasmesso alla Regione Puglia ed Arpa (che è in attesa di attrezzarsi per monitorare i fitofarmaci), di dosare nelle acque destinate al consumo umano 39 pesticidi oggetto dei monitoraggi del Rapporto Ispra 2016, ma che non vengono attualmente dosati da Arpa Puglia e Acquedotto pugliese perché la normativa non lo prevede espressamente». «La selezione delle aree in cui procedere al campionamento delle acque sotterranee - spiega De Filippis - terrà conto dei dati di incidenza delle neoplasie uroteliali, e un successivo monitoraggio valuterà il maggior rischio ambientale dovuto alla presenza di discariche chiuse (anche abusive) o in esercizio, nonché dei siti di interramenti illegali sequestrati dalla magistratura».
Il personale del Servizio di igiene degli alimenti e nutrizione (Sian) della Asl Lecce, procederà anche a campionamenti sistematici e periodici finalizzati al dosaggio di alcuni metalli pesanti, Policloro Bifenili (PCBs) e un ampio spettro di fitofarmaci, incluso il Glifosate (il più diffuso erbicida in commercio) e i suoi metaboliti (Ampa). «Un approfondimento ancor più necessario - conclude la Asl - per via della lotta alla Xylella fastidiosa, causa dell'incrementato uso di erbicidi».

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