Sopreso con tariffe e agendina: accusato di sfruttare le escort

Sopreso con tariffe e agendina: accusato di sfruttare le escort
3 Minuti di Lettura
Martedì 29 Marzo 2016, 06:25 - Ultimo aggiornamento: 13:01
Fermato in strada per un controllo, un organizzatore di “incontri” a luci rosse è stato trovato in possesso di 4mila euro in banconote false. Ma il materiale in auto nascondeva qualcos’altro: un’agendina con le prestazioni delle escort - da 100 a 200 euro - che nel frattempo erano ospitate in un appartamento del centro della città. Un giro di incontri hard su cui i poliziotti potranno ora far luce.

Nei guai è finito un 26enne rumeno: i poliziotti, l’altro giorno, gli hanno intimato l’alt nell’ambito dei controlli per la festività di Pasqua. Il giovane percorreva la centralissima via Leuca a bordo di un’auto con una targa straniera.
È l’elemento che ha destato più di un sospetto: l’idea della perquisizione è scattata da qui.
Il giovane, alla richiesta dei poliziotti di esibire i documenti, ha spiegato di non averne aggiungendo di essere in procinto di partire per la Romania.
Il racconto del 26enne e il suo nervosismo alla vista delle forze dell’ordine hanno insospettito i poliziotti, che hanno ulteriormente approfondito i controlli. Da una perquisizione effettuata all’interno della macchina non emergeva nulla di rilevante, ma nelle tasche dei pantaloni aveva un grosso rotolo di soldi. Si trattava di poco più di 4mila euro con alcune banconote da 20 euro che risultavano palesemente false, perchè riportanti un numero di serie uguale.
Alla richiesta di spiegazioni da parte della polizia, il giovane non è stato affatto convincente. Si è giustificato dicendo che quei soldi gli sarebbero serviti per comprare automezzi meccanici e trattori, da esportare e rivendere in Romania ma queste sue affermazioni, non supportate da alcun documento di compravendita, contrastavano con altre fornite poco prima.
Dopo essere stato accompagnato in questura i poliziotti hanno rinvenuto nella vettura alcuni annunci relativi ad incontri ravvicinati con ragazze da tenersi in appartamenti di Lecce. Ma c’era di più: una sorta di “listino prezzi” scritto a penna che variava da euro 100 a euro 200. La somma concordata variava in base al tipo di prestazione.
Erano sottolineati, inoltre, alcuni siti internet su cui si pubblicizzavano incontri e due indirizzi, presso i quali sarebbero stati utilizzati gli appartamenti per l’esercizio della prostituzione.
Da un controllo incrociato effettuato all’interno dell’appartamento indicato all’interno della stessa agendina, i poliziotti hanno riscontrato la presenza delle due donne indicate negli appunti del 26enne: entrambe erano registrate su un sito per incontri a luci rosse rispettivamente con il nickname “Chanel” e “Belen”.
I controlli non si sono fermati. E in casa del 26enne è stato trovato anche una giovane rumena di 20 anni, che, dopo essere stata identificata, ha esibito un contratto di locazione per uso transitorio.
Al termine delle perquizioni nell’auto e in casa con relativo sequestro di tutte le bancomate, sono state formalizzate le accuse nei confronti del rumeno. Il giovane ha detto che quel denaro gli serviva per comprare trattori e altri macchinari agricoli. Secondo gli agenti, il 26enne rumeno sarebbe un organizzatore di incontri a luci rosse nel cuore della città: è stato denunciato per sfruttamento della prostituzione e per possesso di banconote false. E le indagini non sono finite qui. F.Sab.
© RIPRODUZIONE RISERVATA