«Abusi in nove immobili su 10»: corsa a mettersi in regola per il superbonus edilizia

«Abusi in nove immobili su 10»: corsa a mettersi in regola per il superbonus edilizia
di Maurizio TARANTINO
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Venerdì 23 Aprile 2021, 07:49 - Ultimo aggiornamento: 14:56

La corsa al superbonus edilizia fa scoprire irregolarità, ma è solo una frenata sui tempi. Procedure e richieste vanno avanti. «Abusi in 9 immobili salentini su 10»: questa la stima degli addetti ai lavori. Abusi, spesso di piccola portata, che vanno rimossi: è la condizione sine qua non per accedere agli incentivi da parte di migliaia di proprietari. Una platea molto ampia. E che all'opportunità del superbonus del 110% ci ci credono eccome a giudicare dalle istanze di regolarizzazione pervenute, nel frattempo, negli uffici comunali. Triplicate a Lecce, ad esempio, come confermano dall'assessorato. Addirittura quadruplicate negli ultimi mesi in altri Comuni.
Il superbonus è un'opportunità per i proprietari degli immobili salentini, pronti a cogliere al volo la possibilità di procedere alle ristrutturazioni non pagando praticamente nulla grazie alla cessione del credito maturato con lo Stato. Una boccata d'ossigeno anche per imprenditori edili e professionisti salentini che contano di avere maggiore respiro in un periodo caratterizzato da grandi difficoltà economiche. Strada in discesa, quindi? Non proprio. Molti immobili sono caratterizzati da piccole difformità rispetto alle dichiarazioni ufficiali (il Catasto, innanzitutto) se non proprio da abusi che impediscono l'avanzamento delle procedure e l'ottenimento del bonus. «Nove immobili su dieci»: questa la stima.

Il sistema degli incentivi


Un sistema di incentivi che, comunque, piace viste le numerose richieste per avviare le domande arrivate ai professionisti salentini. C'è anche una novità a livello nazionale: Camera e Senato hanno appena approvato le linee guida delle detrazioni tra cui rientra anche il superbonus 110% prorogandolo al 2023 e portando gli altri bonus ristrutturazioni (Facciate, Eco e Sisma) dal 50% al 75% accorpando così le tante detrazioni già esistenti. Queste le linee di indirizzo che saranno inserite nel cosiddetto Recovery Plan. Quindi, una buona notizia con la possibilità, a questo punto, di accedere al bonus indipendentemente dall'avvenuta realizzazione di parte di lavori nell'ultimo anno in cui è in vigore l'incentivo.
Per il presidente dei geometri salentini, Lugi Ratano, il sistema deve essere perfezionato, in modo da arrivare al completamento delle pratiche delle migliaia di cittadini che sono interessati e hanno già fatto richiesta: «Occorre prorogare la scadenza. Si tratta di pratiche lunghe che richiedono interventi e tempi non certo brevi. C'è una potenzialità enorme, serve almeno arrivare a tutto il 2024 in modo da permettere a tutti di eseguire i lavori. Noi abbiamo decine di richieste in cui c'è una pressante richiesta di geometri, c'è tanto lavoro. Però, molte pratiche muoiono sul nascere perché c'è il problema della regolarizzazione di situazioni che non si conoscevano a fondo quando si è iniziata la procedura. Il dato è molto alto: 9 immobili su 10, nel Salento, hanno irregolarità o abusi che vanno superati. Purtroppo, gli uffici non sono a disposizione degli utenti in maniera completa: molte amministrazioni lavorano in smart working, c'è una riduzione del personale. In qualche caso gli uffici sono del tutto sguarniti».
Poi c'è il discorso dei prezzi che non possono essere contrattati. «Tutto questo porta - sottolinea Ratano - ad una sorta di drogatura del mercato, impedendo di ottenere un risparmio per le casse pubbliche. Lo Stato stabilisce il ricorso ai prezziari pubblici regionali che sono notoriamente più alti di quelli delle singole imprese. In questo modo tutti i lavori sono realizzati al massimo della spesa. Qualcosa dovrebbe essere modificato».
Per Ance, l'associazione dei costruttori edili, la priorità è avere un periodo di intervento adeguato, come spiega il presidente Gianpiero Rizzo: «Ogni giorno si discute di interventi di proroga, semplificazione di una procedura complessa che impatta su un patrimonio edilizio che aveva bisogno di essere efficientato dal punto di vista energetico, ma censito male, con una presenza di difformità rispetto a quello che è reperibile a catasto o negli uffici comunali. Questo pone il proprietario o il professionista di fronte a tutta una serie di verifiche che gli sono assegnate dalle norme e per farlo ci vuole il tempo necessario».
Rizzo sottolinea che la richiesta c'è.

E, dunque, anche le opportunità di lavoro. «Fino ad oggi molti degli interventi venivano realizzati senza che nessuno si preoccupasse degli stati di legittimità dell'immobile - spiega Rizzo - posso assicurare che lavorare rispettando tutte le norme e gli adempimenti a cui siamo chiamati e sobbarcarsi tutta la procedura dell'ecobonus non è semplice e a mio modo di vedere i prezzi sono corretti. Senza dimenticare che con lo sconto in fattura, l'impresa deve farsi di finanziare tutta la procedura, anticipando il credito che verrà recuperato solo molto dopo».

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