La Sisal citata in giudizio dal titolare di una tabaccheria di Maglie. La vicenda, che ricorda per certi aspetti la storia di Davide contro Golia, nasce dalla decisione della concessionaria di recedere dal contratto di fornitura del SuperEnalotto, causando una serie di danni economici di rilevante entità ed in corso di quantificazione. A entrare in guerra contro il colosso delle scommesse, è Leonardo Greco, titolare della storica Tobà 1961 di Maglie, che si è visto revocare la possibilità di fornire il servizio per non aver accettato di sottoscrivere nuovi servizi aggiuntivi proposti dalla Sisal.
La posizione del tabaccaio
Secondo l'avvocato Gabriele Toma, c'è stato un vero e proprio abuso di posizione dominante da parte della concessionaria nonostante l'affiliazione fosse in vigore da almeno un trentennio: «Sisal - chiarisce l'avvocato - unitamente a Lottomatica, si ripartisce l'intero mercato dei giochi, e di fatto, ha assunto una posizione dominante con particolare riguardo ai giochi da ricevitoria e alla relativa rete distributiva. Sostanzialmente, le ricevitorie, risultano le parti deboli del rapporto, soggette come sono ai contratti (predisposti unilateralmente da questi colossi) ed alle condizioni contrattuali imposte (in qualche caso particolarmente gravose) senza alcuna possibilità di negoziazione». Secondo il legale, Sisal, per incrementare i propri utili, ha moltiplicato i propri servizi aggiuntivi: Vengono pubblicizzati come addizionali, quindi facoltativi per la ricevitoria ma che, di fatto, se non accettati da quest'ultima, comportano quale immediata conseguenza, il recesso del contratto da parte del concessionario». Il rifiuto, da parte del titolare, di sottoscrivere, il pacchetto MySisal (al canone di circa 180 euro mensili) sarebbe stata quindi la causa quindi del recesso arrivato il 21 gennaio scorso.
«Il recesso esercitato - conclude il legale - costituisce un abuso del diritto.