«Sta male, deve lasciare il carcere»: torna a casa il presunto boss di Scorrano

«Sta male, deve lasciare il carcere»: torna a casa il presunto boss di Scorrano
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Sabato 16 Maggio 2020, 11:50 - Ultimo aggiornamento: 16:35
Giuseppe Amato, ritenuto a capo del clan smantellato lo scorso giugno con l'operazione “Tornado”, torna a casa: il 64enne di Scorrano lascerà il carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine, perché le sue condizioni di salute sono state ritenute incompatibili con il regime carcerario. 

Il provvedimento è firmato dal presidente del tribunale del Riesame, Carlo Cazzella, e dai giudici Anna Paola Capano e Pia Verderosa, che hanno accolto il ricorso presentato dagli avvocati difensori di Amato, Ladislao Massari e Vincenzo Blandolino. A esaminare la documentazione medica del 64enne, il medico legale Roberto Vaglio, nominato dal tribunale: Amato dovrà essere sottoposto a una terapia che è impossibile effettuare dietro le sbarre, anche alla luce della distanza - oltre 50 chilometri - fra l'istituto di pena nel quale si trova e l'ospedale più vicino. 

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Amato, in base alle evidenze investigative dell'operazione "Tornado" condotta dai carabinieri della compagnia di Maglie, sarebbe stato a capo di un clan che gestiva - nell'area fra Maglie e Scorrano - il traffico di sostanze stupefacenti, il business delle estorsioni. Nell'operazione rimase coinvolto anche l'allora sindaco di Scorrano, Guido Nicola Stefanelli, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il Comune è stato successivamente sciolto per mafia con provvedimento della prefettura di Lecce. Le indagini si sono ora concluse e si attende la fissazione dell'udienza preliminare.
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