Le dimissioni di Tondo, quindi, non giungono a sorpresa. Due mesi fa, lo stesso sindaco annunciò in aula, durante la resa dei conti tra maggioranza ed ex alleati, che per evitare un lungo commissariamento non si sarebbe dimesso subito bensì all'inizio del 2016. Scorrono dunque i titoli di coda di questa esperienza amministrativa. E dopo 9 anni si chiude l'era di Tondo, chirurgo presso il Fazzi di Lecce, eletto per la prima volta nel 2007 e confermato nel 2012 con la civica “Libertà e partecipazione”. Il suo secondo mandato si interrompe con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale, e dopo due successi elettorali di fila, nella prossima tornata non potrà quindi ricandidarsi alla carica di primo cittadino. Con un manifesto apparso già ieri, Tondo ha annunciato al paese la scelta di lasciare.
«È con sommo rammarico che devo comunicare la mia necessaria, seppur sofferta, decisione di rassegnare le dimissioni da sindaco», afferma Tondo, che poi tira dritto contro i due ex alleati che gli hanno tolto la fiducia. «Le cause, ormai ben conosciute, consistono nel fatto che non esiste più una maggioranza netta in consiglio da quando - accusa Tondo - due consiglieri di maggioranza, che preferisco non nominare, hanno imprevedibilmente e irresponsabilmente dichiarato di essere passati all'opposizione: i motivi di questo gesto, a me ormai da tempo noti, spero siano loro a spiegarli alla cittadinanza, ma con sincerità. Venendo a mancare i presupposti per continuare un percorso sereno e costruttivo, ritengo giustificato, per un senso di responsabilità, terminare qui questa esperienza scusandomi con tutti i 1507 elettori che hanno creduto in me, garantendo loro che rimarrà vivo, seppur sotto altra veste, il mio impegno politico-amministrativo per la comunità di San Pietro che ho avuto l'onore e l'orgoglio di servire per quasi 9 anni».
Tondo chiama poi a raccolta il paese: parlerà direttamente ai cittadini, e per l'ultima volta come sindaco, in un'assemblea pubblica che si terrà il 22 gennaio nella Biblioteca comunale. L'amministrazione resterà in carica per altri venti giorni: il tempo che ha a disposizione il primo cittadino per ripensarci. Ma in questo caso il dado ormai è tratto. A fine mese si insedierà a Palazzo di Città il commissario prefettizio. In primavera si torna alle urne. È già campagna elettorale.