Turismo nautico e illecita concorrenza: in tre finiscono a processo

Accuse di illecita concorrenza nel porto. «Tentativi di speronamento e minacce»

Turismo nautico e illecita concorrenza: in tre finiscono a processo
di Roberta GRASSI
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Martedì 19 Dicembre 2023, 20:35 - Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 14:43

Speronamenti, atteggiamenti minacciosi, tentativi di impedire l’ormeggio delle imbarcazioni per le minicrociere nel porticciolo di Torre Vado, a Morciano di Leuca. Il tutto, a quanto pare, per eliminare i competitor. 
Con l’accusa di illecita concorrenza con minacce e violenza sono finiti a giudizio in tre: una coppia e il figlio, tutti di Salve. Lo ha deciso il gup Angelo Zizzari: il processo inizierà il 4 marzo prossimo dinanzi alla seconda sezione collegiale del Tribunale di Lecce.

Cosa è successo 

I tre secondo l’accusa avrebbero cercato di ostacolare l’attività di un’altra ditta che si occupava delle stesse mansioni.

Avrebbero posto in essere «una serie di comportamenti competitivi» al fine di «indurre tale impresa a cessare il proprio esercizio nel territorio su cui essi rivendicavano l’esclusività». Si parla di «ripetute minacce» al legale rappresentante e ai dipendenti: «Dovete sparire da Torre Vado», una di quelle citate. 

Accadeva nel 2021


Avrebbero inoltre «simulato tentativi di speronamento durante le attività di trasporto dei passeggeri, ostacolato l’accesso dei dipendenti al molo, ostruito le manovre di ormeggio dell’imbarcazione», al fine di «incutere timore sia nell’equipaggio che nei passeggeri che assistevano alla scena». I fatti denunciati risalgono a un periodo compreso tra giugno e settembre 2021 e sono stati oggetto di denuncia querela da parte delle persone offese. A indagare i carabinieri di Salve, coordinati dal pm Patrizia Ciccarese che ha invocato il rinvio a giudizio per tutti e tre. Oltre al reato di illecita concorrenza, sono contestati a uno dei tre imputati due episodi di lesioni. Gli imputati, sono difesi dagli avvocati Sergio Camassa e Giuseppe Fersini. Gli imprenditori che ritengono di aver subito danni, sono parte civile con gli avvocati Giampiero Tramacere e Sonia Mascia Cavalera.

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