Salento, minacce alla compagna: «Ti taglio la lingua». Donna costretta cambiare casa col figlio. A processo 43enne

La donna si è costituita parte civile e ha chiesto un risarcimento danni di 100mila euro

Salento, minacce alla compagna: «Ti taglio la lingua». Donna costretta cambiare casa col figlio. A processo 43enne
di Pierangelo TEMPESTA
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Martedì 9 Maggio 2023, 08:31 - Ultimo aggiornamento: 20:48

«Ti taglio la lingua, ti farò molto male». Minacce, prevaricazioni e continue richieste di denaro, che avrebbero reso la vita della donna impossibile, tanto da costringerla a cambiare casa insieme al figlio. Un uomo di 43 anni di nazionalità albanese ma residente in un Comune del Basso Salento è finito sotto processo con l'accusa di atti persecutori. L'udienza preliminare si è svolta ieri.

Le minacce alla compagna

Diversi gli episodi dei quali è accusato l'uomo.

Nel mese di ottobre del 2021 avrebbe minacciato telefonicamente la compagna con frasi del tipo «La tua vita è troppo corta, la tua strada è troppo corta. Io sono in carcere in Albania e non posso fare niente. Poi vedrai, quello che ti devo fare lo faccio». E, ancora, «La tua lingua sarà tagliata da me, penso che ti farò molto male». Tra dicembre 2021 e gennaio 2022, poi, avrebbe fatto recapitare alla donna lettere dal contenuto minatorio tramite alcuni amici. Nel settembre del 2022 altre telefonate minatorie, nel corso delle quali le avrebbe detto di conoscere il suo nuovo domicilio e l'avrebbe minacciata di portarle via il figlio e di dare fuoco a lei e a tutta la sua famiglia se qualcuno glielo avesse impedito.

Nello stesso periodo, contattandola su Whatsapp con un altro numero, le avrebbe fatto sapere di essere uscito dal carcere, intimandole di avere ancora paura di lui. A causa del comportamento minaccioso dell'uomo, la malcapitata si è vista costretta anche a scappare dall'Italia e a non avere una fissa dimora, vivendo così in un clima di terrore e di umiliazione e vedendo compromesso il suo equilibrio quotidiano.

La vicenda è finita sul tavolo del sostituto procuratore della Procura di Lecce Erika Masetti, che qualche settimana fa ha chiesto il rinvio a giudizio dell'uomo. La donna, difesa dall'avvocato Ada Alibrando, si è costituita parte civile ed ha chiesto un risarcimento danni di 100mila euro.

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